Impatto della vaccinazione COVID-19 sul rischio di infezione da SARS-CoV-2

Valutazione combinata dei dati dell’anagrafe nazionale vaccini e del sistema di sorveglianza integrata COVID-19

sabato 14 agosto 2021

• Questo è il terzo report di analisi congiunta dei dati dell’anagrafe nazionale vaccini e della sorveglianza integrata COVID-19. Tale attività è stata possibile attraverso il Decreto-legge 14 gennaio 2021 n. 2, che disciplina i sistemi informativi funzionali all'implementazione del piano strategico dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2 (comma 7, art 3).

• Scopo della valutazione è mostrare l’impatto della vaccinazione COVID-19 sul rischio di infezione, ricovero, ammissione in terapia intensiva e decesso da SARS-CoV-2 e la persistenza nel tempo dell’effetto di protezione. I dati di questo report sono complementari alle stime di efficacia vaccinale calcolate con altra metodologia e riportate nel bollettino settimanale “Epidemia COVID-19. Aggiornamento nazionale” disponibile sul sito epicentro.

• Il presente report si riferisce a oltre 27 milioni di persone vaccinate con almeno una dose, che rappresentano circa la metà della popolazione italiana ≥12 anni. La valutazione del rischio di diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 arriva a oltre 170 giorni dalla somministrazione della prima dose. • Nel periodo di studio, l’incidenza di diagnosi di COVID-19 passa da 1,2 ogni 10.000 giorni persona nei primi 14 giorni dopo la prima dose (periodo di riferimento paragonabile al rischio nei non vaccinati) a 0,6 nei soggetti con un ciclo incompleto e a 0,3 nei soggetti con ciclo vaccinale completo. Il rischio di diagnosi nei soggetti vaccinati diminuisce progressivamente dopo le prime due settimane dalla somministrazione della prima dose, raggiungendo una riduzione superiore al 95% alla fine del periodo di osservazione. A oltre 170 giorni dalla somministrazione della prima dose, il rischio di diagnosi resta ancora a valori molto bassi. 

• Per quanto riguarda l’incidenza di ricovero in persone vaccinate prima del 16 maggio 2021, si riduce da 0,27 (ogni 10.000 giorni persona) nei primi 14 giorni dopo la prima dose a 0,09 nelle persone con vaccinazione incompleta e a 0,03 in coloro con vaccinazione completa. Si nota una maggiore incidenza nella classe di età ≥80 anni con un valore di 0,70 nei primi 14 giorni dopo la prima dose di vaccino rispetto a 0,05 nelle persone con età inferiore a 40 anni; differenza che si riduce in coloro con vaccinazione completa (0,06 vs 0,01).

• L’incidenza di decesso successiva alla diagnosi di COVID-19 tra le persone vaccinate prima del 16 maggio 2021 diminuisce da 0,08 ogni 10.000 giorni persona nei primi 14 giorni dopo la prima dose a 0,01 in coloro con vaccinazione completa. In quest’ultimo gruppo di vaccinati l’incidenza non differisce sostanzialmente per età, genere, area geografica, periodo di calendario e brand, rimanendo sempre sotto lo 0,02 per 10.000 giorni persona osservato tra gli ultra-ottantenni.

• Si conferma il beneficio della vaccinazione per tutte le fasce di età, per uomini e donne anche nel periodo più lungo di osservazione (170 giorni).

• L’analisi stratificata per “brand” evidenzia per tutti i vaccini una riduzione del rischio di infezione, ricovero, ammissione in terapia intensiva e decesso già a partire dalla seconda settimana dopo la somministrazione della prima o unica dose; per i vaccini che prevedono due dosi si osserva una ulteriore riduzione del rischio dopo la somministrazione della seconda dose, senza mostrare perdita di efficacia nel tempo. 

• Sebbene siano riportate stime di incidenza per “brand”, il confronto tra i vaccini è metodologicamente non possibile a causa dell’uso dei diversi prodotti in periodi di tempo con differente circolazione del virus e su popolazioni con rischi disomogenei. 

Allegati dell'articolo