Prescrive farmaci a paziente morta, a processo per truffa medico di Montesilvano

L’uomo aveva già patteggiato 16 mesi per truffa

giovedì 06 novembre 2014

Fonte: Primadanoi.it


LANCIANO. Avrebbe prescritto antibiotici a una paziente deceduta un anno prima, rinvio a giudizio per il medico Fulvio Papa, 54 anni, di Montesilvano, in servizio alla guardia medica di Fossacesia.
E’ proprio lì che due anni fa Papa venne arrestato, poi condannato alla pena, patteggiata e sospesa, di 16 mesi di reclusione, per le accuse di truffa e peculato per aver fatto telefonate personali, anche all'estero, e svolto servizi con orari di comodo, ma registrati come completi. 
Tra aprile novembre 2012, a seguito di esposto di cittadini, la polizia verificò che Papa terminava in anticipo l'orario di lavoro. Avrebbe dunque falsificato il registro cartaceo istituito presso il servizio di guardia medica e avrebbe attestato falsamente di avere eseguito le prestazioni assistenziali. Inoltre avrebbe dichiarato falsamente di avere integralmente osservato il proprio turno di servizio ma, secondo quanto è stato scoperto dagli inquirenti, si allontanava ripetutamente dal posto di lavoro prima del termine del turno di propria competenza e non effettuava realmente le visite domiciliari annotate sull'apposito registro.
In questo modo il medico avrebbe indotto in errore la Asl di Lanciano circa l'effettività dello svolgimento dei turni di servizio a lui assegnati, tanto che gli sono stati riconosciuti emolumenti in realtà non spettanti perché relativi a prestazioni professionali mai eseguite.
Gli inquirenti avrebbero riscontrato una lunga serie di telefonate destinate sempre ad uno stesso numero di cellulare ma anche verso una utenza internazionale (in Marocco). Chiamate costose e frequenti, dunque, ad amici e parenti tutte a spese dell’Azienda sanitaria locale.

ORA IL NUOVO PROCESSO
Ora il medico sarà processato il 21 maggio 2015, su decisione del gup Marina Valente, con le accuse di accusa di truffa e falsità ideologica aggravata per aver prescritto il 18 giugno 2012, quale medico della Asl di Pescara, sei confezioni del farmaco antibiotico Daytrix, specifico per infezioni batteriche, a un'anziana paziente di Fossacesia, che lui attestava falsamente che era in vita e aveva bisogno di cure, mentre era deceduta un anno prima, il 18 luglio 2011. 
La Asl è parte civile e chiede danni in via equitativa per i 29,10 euro valore dei farmaci più risarcimento morale. 
Il difensore Andrea Cerrone sostiene che nel corso del processo «sarà dimostrata l'innocenza del medico. No si è mai capito come questo episodio di prescrizione di un semplice antibiotico sia accaduto. Il medico, che fa anche notti stancanti di lavoro, non ricorda il caso dopo tanto tempo. Non si sa chi gli abbia portato il tesserino sanitario, e la stessa Asl ha precisato che non c'era ancora stato l'aggiornamento anagrafico dei pazienti. Può anche essersi trattato di un caso di omonimia».