Prescrizioni improprie, rischio multe per i medici.

Si infiamma braccio di ferro Mmg-Regione Marche

giovedì 25 gennaio 2018

Doctor 33

Multe o solo percorso di "recupero" per i medici marchigiani accusati di prescrizioni improprie? La Regione rinvia la decisione ai primi di febbraio, ma dopo la riunione dell'Ora, l'Osservatorio sull'Appropriatezza il segretario Fimmg Marche Massimo Magi ribadisce che «se si dovesse procedere al prelievo forzoso nelle buste paga dei medici si aprirà un contenzioso legale». L'Azienda sanitaria unica-Ars chiede fino a1500 euro a testa a un centinaio di medici per prescrizioni "inappropriate". Alcuni hanno già pagato. L'Accordo Regionale del 2007 però non prevede la restituzione coatta degli importi dei farmaci anticipati dal servizio sanitario regionale sulla base della prescrizione contestata, ma un percorso di concertazione, con pool di monitoraggio distrettuali e un osservatorio paritetico -appunto, l'Ora. «Invece ogni distretto ha fatto come se questo meccanismo non esistesse-spiega Magi- alcuni hanno convocato i medici altri hanno mandato lettere altri ancora chiesto i soldi». La richiesta diretta delle somme s'è verificata a Pesaro, ad Ancona e a Fermo. Nel Maceratese un medico ha chiuso lo studio per protesta. «I distretti hanno agito in dispregio di regole concordate insieme e ci sono estremi per impugnare le lettere ed avviare un'azione legale», continua il segretario Fimmg Marche. «Fin qui abbiamo inviato una diffida all'Ars e una ai distretti di Fermo ed Ancona affinché non si proceda ai prelievi, anche Pesaro (per ora non destinataria di diffida) è sotto osservazione. La diffida all'Ars in ogni caso vale per tutti i distretti. Il problema è la disomogeneità dei comportamenti attuati, che violano l'accordo integrativo regionale. L'Ora avrebbe dovuto garantire un'applicazione omogenea delle misure contro eventuali sforamenti da inappropriatezza prescrittiva, la nostra tra l'altro era l'unica regione a prevedere un meccanismo di salvaguardia così avanzato, e invece quanto di buono si è fatto è stato dato alle ortiche».
La stretta sui medicinali - prevista dalla delibera 636 Marche che ha sollecitato le Aree Vaste ad avere più controllo sulla spesa per 22 principi attivi - interessa in modo particolare categorie farmacologiche molto utilizzate dal medico di famiglia come gli inibitori di pompa (note 1 e 48) le statine (nota Aifa 13) seguiti a distanza da farmaci per la broncopneumopatia e l'asma. Per inciso, l'Ars a fine mese invia ai mmg "pagelle" sotto forma di faccine, quella triste se si spende troppo. Segno di una politica molto aggressiva verso la spesa farmaceutica che si è tradotta in tagli fino al 12%. Magi sottolinea che «ai medici marchigiani si dovrebbe dare una medaglia per l'oculatezza con cui hanno prescritto fin qui e per i risparmi conseguiti, ma adesso si passa il segno, si rischia di essere più attenti alla lira che all'appropriatezza. Un'attenuante per la Regione può essere la maggior spesa dovuta all'esenzione T16 per i comuni terremotati del 2016(che per i residenti pose a carico della regione anche i farmaci Otc e di fascia C, la differenza tra farmaco di marca e generico, e la specialistica, ndr) che si è tradotta in un aumento delle ricette prodotte e forse in qualche controllo in meno sugli abusi. Ma non si può scaricare tutto lo sforamento sui medici di famiglia, solo perché la nostra spesa è più controllabile». Sulla stampa "laica" Luciano Fattori, segretario Fimmg Pesaro, ha osservato come il crollo della spesa farmaceutica, connesso alle richieste dei distretti ai mmg, alla fine si traduca in un danno per tutti i cittadini: i medici non starebbero prescrivendo «non tanto per correttezza, ma per timore delle sanzioni. Stiamo rischiando di non prescrivere ciò che la coscienza del professionista consiglia di fare».

Mauro Miserendino