USCA: sconcerto e rammarico per le parole di Emiliano

SEcondo il presidente: inaccettabile che molti dei medici Usca restino in ufficio in modo illegittimo e non vadano a casa

venerdì 09 aprile 2021

Bari, 9 Aprile 2021. “Ho appreso con sconcerto e non poca indignazione le dichiarazioni a mezzo stampa del Presidente Emiliano sul ruolo e l’attività delle USCA nella Regione Puglia” - dichiara Pietro Drago, Segretario regionale Fimmg – Settore Continuità Assistenziale - “Secondo il Presidente sarebbe ‘inaccettabile che molti dei medici Usca restino in ufficio in modo illegittimo e non vadano a casa’, come se i medici si fossero dedicati arbitrariamente ed abusivamente ad attività non previste dall’organizzazione e dai coordinamenti aziendali delle attività di assistenza sul territorio. È bene evidenziare che i medici delle USCA, sin dalla loro istituzione, si sono impegnati per garantire il loro supporto nonostante le carenze del sistema, nonostante l'indisponibilità di posti letto nei vari ospedali della provincia, nonostante la mancanza di strumenti diagnostici adeguati, nonostante l’impossibilità di coordinamento reale sul territorio con il settore dell’emergenza urgenza e del P.S.”

“È necessario, a questo punto, chiarire ai cittadini pugliesi ed al Governatore Emiliano quello che accade sul territorio della nostra Regione in merito all’attività delle USCA e l’uso che ne fanno le ASL e i Dipartimenti di Igiene, alterando a volte i compiti per cui queste Unità sono state istituite e sovvenzionate con fondi nazionali - continua Drago - “In questi mesi le AA.SS.LL. pugliesi ed i Dipartimenti di Igiene hanno definito, sulla base delle loro necessità, le attività delle USCA, anche diversificandole nelle diverse AA.SS.LL. In sintesi, le USCA, istituite per affiancare i medici di medicina generale e di continuità assistenziale nelle attività di controllo e monitoraggio domiciliare dei cittadini sospetti Covid e dei pazienti Covid positivi sono state impiegate in attività dipartimentali per, l’esecuzione di tamponi, provvedimenti contumaciali, indagini epidemiologiche e in ultimo per la campagna vaccinale, oltre che per le anzidette attività di controllo e monitoraggio domiciliare.”

Nella Asl Bari il contratto, bruscamente sospeso ad agosto senza adeguato preavviso, è stato riattivato il 15 agosto soltanto perché, nel frattempo, era subentrata la necessità di provvedere all’esecuzione di tamponi e di contact tracing per isolare i positivi e, quindi, rallentare il contagio dopo i rientri dalle vacanze. Successivamente, in piena esplosione dei contagi, i medici USCA hanno provveduto a garantire le attività epidemiologiche, l’esecuzione di tamponi e l’assistenza domiciliare dei malati Covid. L’esistenza e l’attività di alcuni drive through è stata resa possibile esclusivamente grazie alla presenza dei medici USCA.

A dicembre, con oltre 50.000 positivi in tutta la regione, con estremo ritardo si è provveduto ad integrare la pianta organica delle USCA per l’aumentata richiesta di visite domiciliari.

“Ad oggi si continua a lavorare in auto sanificate raramente e con strumenti diagnostici inefficienti - puntualizza Drago - “Spesso si è costretti a rimanere al domicilio dei pazienti in grave insufficienza respiratoria in quanto non è possibile contattare la centrale del 118 e, quando possibile, non ci sono posti letto per ricoverare i pazienti in gravi condizioni.”

A questo si aggiunge la mancata risposta alle molte mail inviate dai medici USCA, che da tempo hanno esplicitamente richiesto di abbandonare le attività di supporto ai Dipartimenti di Igiene per tornare ad occuparsi in maniera esclusiva delle visite domiciliari, unico compito di tali unità definito dai DPCM.  

“Dopo mesi di estenuante impegno sul territorio profuso per la salute dei cittadini pugliesi, genera grande sconforto venire attaccati a mezzo stampa alla stregua di chi cerchi di nascondersi negli uffici per evitare il proprio lavoro - conclude Drago - Tra le mille difficoltà quotidiane, quelle di essere vittime del fuoco amico non era stata preventivata. Al Presidente Emiliano che critica una parte dell’assistenza ai cittadini organizzata dalla Regione che governa e dalle Asl che la compongono, chiediamo quindi maggiore chiarezza sulle strategie per la salute in tema di COVID in Puglia e sul ruolo e l’attività delle USCA nella Regione Puglia. I medici USCA, come sempre, saranno disponibili ad assicurare l’assistenza e il loro contributo in tutto quello che sarà ritenuto necessario in questo momento di estrema gravità per il Paese e per la nostra regione”.