Covid-19: urge un piano strategico per il territorio

Gli esiti dell'Assemblea Provinciale FIMMG Bari, convocata per via telematica

mercoledì 08 aprile 2020

Urge un piano strategico per la gestione dell’emergenza sanitaria da Coronavirus sul territorio. È quanto è emerso nell’Assemblea provinciale di Fimmg Bari che ieri ha visto la partecipazione in videoconferenza di oltre 300 medici di famiglia e di continuità assistenziale. Sono state segnalate le diverse criticità che i medici stanno affrontando in questi giorni e che derivano da sottovalutazione del rischio e da gravi carenze organizzative nella gestione della medicina del territorio.

Per questo Fimmg Puglia qualche giorno fa ha presentato alla Regione la proposta di un piano operativo sviluppato insieme a SIMG e alla Clinica di malattie infettive del Policlinico di Bari, sul quale è in attesa di risposta dai vertici regionali. Mentre è stato sviluppato un piano strategico per la rete degli ospedali, manca un piano per quella della medicina del territorio. Se infatti, come tutti sperano, si passerà alla cosiddetta fase 2 dell’epidemia, sarà ancora più cruciale preparare una risposta adeguata in termini organizzativi per la medicina generale e la continuità assistenziale, con precise linee guida condivise.

Durante la videoconferenza, Filippo Anelli, Presidente di Fnomceo oltre che di Fimmg Bari, ha tracciato lo scenario a livello nazionale, soffermandosi sull’altissimo prezzo che i medici stanno pagando - a oggi sono 94 i medici e odontoiatri che hanno perso la vita a causa del Covid-19. Ha inoltre definito inaccettabile l’emendamento che prevede l’impossibilità di rivalersi sulle strutture sanitarie per i medici che si sono ammalati a causa di carenza di DPI o di mancato rispetto delle norme di sicurezza.

Durante l’assemblea sono state anche fornite ai medici informazioni sulla certificazione di malattia e sulle tutele Enpam. È stato inoltre effettuato un sondaggio tra i partecipanti che ha restituito dati interessanti sulla situazione che si trovano ad affrontare quotidianamente i medici del territorio.

Il 36% dei medici ha segnalato di essere stato contattato negli ultimi 7 giorni da un numero di pazienti da 1 a 3 con sintomi similinfluenzali; il 35% è stato contattato da 4 a 6 pazienti. Il 42% è stato contattato da 7 o più pazienti. Il 56% dei medici dice questi pazienti con sintomi similinfluenzali appartiene nella metà o più dei casi a nuclei familiari con 3 o più persone.

Oggi sono pochi i medici che utilizzano l'idrossiclorochina per motivi correlati al Covid-19 sul territorio: oltre l’86% ha dichiarato di non averla prescritta.