Un'altra mazzata sui conti regionali per la spesa farmaceutica

I tagli alla sanità saranno stamattina al centro della Conferenza delle Regioni.

giovedì 30 luglio 2015

Il Corriere del Mezzogiorno (F. Strippoli)

Emiliano (foto) è critico con la manovra del governo, in particolare se si dovesse trattare di tagli lineari. Intanto, con sorpresa i governatori hanno dovuto prendere atto che nel voto di martedì al Senato è spuntato un emendamento approvato che provoca un altro buco nelle casse regionali. Valore: 500 milioni.

L'intesa Stato-Regioni di qualche mese fa prevedeva che le Regioni potessero ricontrattare i prezzi dei farmaci aggregati per patologia. La rinegoziazione doveva riguardare la media del prezzo dei farmaci griffati (e più costosi) con il costo di quelli con brevetto scaduto (meno costosi). Su tale media doveva concordarsi lo sconto. L'emendamento impedisce lo sconto sulla media e lo dispone sui singoli farmaci: questo provoca il buco. a pagina 5 Sanità 11 tagli del governo

La Puglia teme un buco nei conti da 40 milioni Farmaci, un emendamento ridurrà lo sconto I governatori in allarme si riuniscono a Roma bari I tagli alla sanità saranno oggi al centro della Conferenza delle Regioni. Si vedrà se i governatori riusciranno ad esprimere una valutazione unitaria sui tagli che il governo si prepara ad infliggere ai bilanci dei prossimi anni, dopo quello concordato nei mesi scorsi con le Regioni e approvato martedì al Senato nell'ambito della conversione in legge del decreto Enti locali (si tratta dei 2,3 miliardi di mancato incremento al Fondo sanitario 2015).

Il governatore Michele Emiliano ha già fatto intendere di guardare con occhi critici la manovra del governo, se si dovesse trattare di tagli lineari. Si vedrà se assieme agli altri governatori riuscirà a mettere a punto una linea concorde. Ieri, intanto, si sono riuniti i tecnici delle Regioni. E con sorpresa hanno dovuto prendere atto che nel voto di martedì al Senato è stato approvato un emendamento che finisce per provocare un altro buco nelle casse regionali. Valore: 500 milioni. Si tratta di farmaceutica.

L'intesa Stato-Regioni di qualche mese fa sul mancato incremento del fondo sanitario di 2,3 miliardi, prevedeva che le Regioni potessero ricontrattare i prezzi dei farmaci, aggregati per patologia. La rinegoziazione (per ottenere un vantaggio per le casse pubbliche) doveva riguardare la media del prezzo dei farmaci griffati (e più costosi) con quello dei medicinali a brevetto scaduto (meno costosi). Su tale media doveva concordarsi lo sconto. In Senato, assieme a tutte le norme che comportano una drastica riduzione delle prestazioni sanitarie, è spuntato un emendamento, poi approvato. Impedisce lo sconto sulla media dei prezzi e lo dispone sui singoli farmaci. L'effetto sarà di uno sconto inferiore: circa 500 milioni, come detto, su tutte le Regioni.

Alla Puglia toccherà rinunciare ad un beneficio di 35-40 milioni l'anno. Significa costi in più per il sistema regionale. Sono fondi cui va aggiunta - parliamo sempre di Puglia - la quota parte dei 2,3 miliardi, pari a circa 160 milioni l'anno, decurtazione che sarà strutturale, visto che non si prevede il ripristino del Fondo sanitario. Di questi 160 milioni, 135 sono mancato incremento in senso stretto e 25 di diminuzione rispetto al 2014. Tutto concordato, come detto. Ma resta il fatto che - se le cose rimanessero invariate e considerato che la Puglia ha chiuso in pareggio il 2014 - per il 2015 abbiamo uno sbilancio potenziale di 25 milioni (la diminuzione rispetto all'anno scorso).

Occorreranno correttivi o si rischia un nuovo deficit, dopo un triennio di pareggio. Un'altra partita si aprirà sul risparmio di ulteriori 10 miliardi, in 5 anni, su tutte le Regioni. Non si capiscono le reali intenzioni del governo, oggi i governatori chiederanno chia- rezza. Intanto la Fimmg - medici di famiglia - preoccupata di una sanità riservata «solo a chi potrà pagare», preannuncia la «mobilitazione». Intanto, ieri Emiliano, con i rappresentanti di Basilicata e Calabria, ha incontrato la sottosegretaria Simona Vicari (Sviluppo economico). Al centro del confronto le possibili trivellazioni alla ricerca del petrolio, osteggiate dalle Regioni. Vicari ha fissato un nuovo incontro per la prossima settimana. Emiliano è guardingo: «Vedremo la posizione del governo, ma se non si trova un'intesa, i Consigli regionali che lo riterranno - io posso parlare a nome della Puglia -potranno avviare la procedura del referendum contro le norme che consentono le trivellazioni». Francesco Strippoli 

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