Decreto Calabria, si va delineando la normativa per arginare gli esodi.

Ci saranno delle priorità da rispettare, ma si rischia la perdita di significato del Corso di Formazione

sabato 15 giugno 2019

Doctor 33

Medici di famiglia in convenzione per sempre e non pro tempore come in corsia, grazie a due leggi lo si potrà diventare senza borsa di studio e ancora in assenza di diploma di medicina generale, probabilmente da luglio. Mentre ancora il legislatore si affanna su come riempire i vuoti in corsia (assunzione di specializzandi, di non specialisti, o ingaggi di coop a gettone, pensionati, stranieri, militari), con il decreto legge Calabria si va delineando la normativa per arginare gli esodi in medicina generale e sul territorio. 

La legge 135 - Va però ricordata una norma intervenuta ancora prima, la legge 135/2018, che consente ai medici all'ultimo anno del corso di formazione in medicina generale fino a tutto il 2021 di partecipare all'assegnazione di zone carenti anche se in subordine ai medici in possesso di diploma e con limitazioni orarie, imposte per poter frequentare. Prima che sindacati e Sisac dettassero i criteri per attuare questa norma, essa è stata affiancata e in qualche modo superata dal decreto Calabria.

Il decreto legge Calabria - L'articolo 12 del decreto legge Calabria da convertire ai primi di luglio che apre l'accesso al Corso di formazione triennale in medicina generale senza borsa ai laureati in medicina abilitati a due condizioni: 
•avere alle spalle almeno 2 anni di incarichi anche non continuativi in convenzione di assistenza primaria o continuità assistenziale o 118 nei 10 anni anteriori alla presentazione della domanda
•aver ottenuto al test d'ingresso al corso esito da sufficiente in su. Accede in via prioritaria chi ha maggior anzianità di servizio. 

La terza condizione alla quale è sospeso il destino dei medici soprannumerari è data dai tetti economici che ogni regione si imporrà nell'allargare l'organizzazione del corso in modo da ospitare i nuovi venuti, ci sono 2 milioni di partenza per 21 tra regioni e province autonome.
Se si soddisfano le condizioni citate, si può fare domanda di iscrizione CFMG a proprie spese - non si percepisce la borsa di studio - e si può continuare a effettuare le sostituzioni accumulando punti che porteranno alla convenzione. Tutto questo almeno fino al 2021.

Le priorità di legge - Entreranno per primi quelli che dimostrano una maggiore anzianità maturata nelle tre convenzioni della medicina generale. Le graduatorie saranno separate: sarà interpellato per primo chi ha ottenuto il diploma CFMG, quindi chi è giunto al terzo anno di corso da titolare di borsa, infine il soprannumerario. Certo ci saranno delle priorità da rispettare. Quando una Asl metterà a bando un posto vacante dovrà chiamare prima chi ha conseguito il diploma triennale, poi chi era già iscritto al corso di formazione e infine chi è potuto entrare in sovrannumero grazie alla possibilità introdotta dal decreto Calabria. 

Gli "anziani" - In passato è stato consentito di partecipare al test di medicina generale come soprannumerari ai medici laureati entro il 1991 in base all'articolo 3 della legge 401 del 2000. Questi medici non hanno diritto alla borsa di studio ma possono svolgere attività libero-professionale compatibile con gli obblighi formativi. E ancora ce ne sono, che tentano. Come riporta Enpam Notizie, fonte il giornale della Fondazione, sono stati almeno 150 i soprannumerari ammessi all'ultimo corso triennale 2018-21, in Sicilia 70 e in Lombardia 36. 

Il 118 - Si considerano utili per essere inseriti nel CFM anche gli anni passati nel 118. Tuttavia, al momento di concorrere per una carenza nel 118 le cose si fanno più difficili: per adesso ci sono a conti fatti meno chance che in continuità assistenziale ed in assistenza primaria. Infatti resta fermo all'articolo 12 del decreto legge Calabria che potranno accedere alle zone carenti dell'emergenza-118 solo i medici in possesso anche del diploma attestante la frequenza del corso di Emergenza Sanitaria Territoriale. 

Mauro Miserendino