Il contributo di Fimmg Puglia al nuovo modello della medicina generale

Lettera del Segretario Regionale dott. Filippo Anelli agli iscritti

sabato 15 ottobre 2016

Prot. n. 79/16 del 12/10/2016

Agli iscritti FIMMG Puglia

Carissimi colleghi, 
il 72° Congresso nazionale si è concluso da alcuni giorni ed è stato segnato dalle dimissioni del Segretario nazionale della Fimmg Dott. Giacomo  Milillo, maturate all'indomani della decisione del consiglio d’amministrazione dell'Enpam di avviare un'azione di responsabilità nei suoi confronti per le note vicende di Enpam sicura. 

Tali dimissioni hanno inoltre fatto emergere all’interno della FIMMG posizioni tra loro diverse sulle tematiche più importanti relative al rinnovo della ACN, tra cui spicca il tema delle risorse. Pensiamo che non si possa rinnovare il contratto di lavoro senza un idoneo finanziamento che consenta ai medici da un lato di adeguare il proprio onorario professionale e dall’altro di far fronte alle spese che sempre di più incidono sull’attività professione. 

Il Governo, dopo la sentenza della Corte Costituzionale n. 178/15, ha stanziato circa 19 milioni di Euro per tutta la Medicina Generale. Una somma veramente esigua rispetto a quelle che sono le esigenze della categoria. 

La segreteria regionale della Fimmg Puglia già il 22 giugno scorso, per formalizzare questa posizione senza alcuna possibilità di equivoco, con una mozione aveva proposto alla Segreteria Nazionale di "riprendere il confronto politico con il Governo nazionale al fine di definire le risorse necessarie al rinnovo contrattuale e condividere con le regioni gli standard strutturali dell’assistenza primaria per assicurare ai cittadini la migliore risposta ai loro bisogni di salute”. Un po’ quello che avviene sul versante della dipendenza: i sindacati dei medici ospedalieri si occupano prevalentemente o quasi esclusivamente, nel corso della contrattazione per il rinnovo del contratto di lavoro, dell’aumento degli stipendi dei medici. Le risorse messe a disposizione dei rinnovi contrattuali fanno riferimento esclusivamente a questa finalità. Il Governo, con atti separati, finanzia poi altri aspetti come l’edilizia ospedaliera (ad es. art. 20 della finanziaria 2000). Anche per noi medici di medicina generale è diventato prioritario dotarsi di standard strutturali, visti i nuovi compiti che dovrà assumere la MG, come la gestione della cronicità. Si impone, quindi, un confronto proprio con il Governo affinché decida quale tipo di struttura vuole dare al territorio ed alla MG e quali risorse intende allocare, senza che questo incida sulle dinamiche del rinnovo contrattuale e quindi sugli emolumenti dei medici di medicina generale.

Sono passati dieci anni da quando si è deciso di adottare la cosiddetta “rifondazione” della MG. A distanza di un decennio molti di quei principi sono divenuti patrimonio della medicina generale italiana: lavoro in squadra, necessità dell’utilizzo dei dati e verifica di qualità, medicina d’iniziativa. Tuttavia, in questi anni è cambiato completamente il contesto socio-economico e politico in cui si era sviluppata quella iniziativa progettuale. Nel panorama attuale la medicina generale italiana è chiamata ad offrire un’assistenza sempre più protesa verso i malati cronici e la domiciliarità. In passato, l’interesse dei gestori della sanità era prevalentemente legato al controllo della spesa farmaceutica, mentre il mmg era visto come il prescrittore per eccellenza, incaricato in qualche maniera di governare questa spesa. Oggi la situazione è completamente diversa. 
La spesa farmaceutica governata dai mmg non riguarda più i farmaci ad alto costo, mentre la necessità di fornire un’idonea assistenza territoriale ai malati cronici, che assorbono circa l’80% delle risorse sanitarie, diventa sempre più pressante. Per questo è necessario aggiornare i principi della rifondazione con quelli dell’innovazione e dell’utilizzo degli strumenti tecnologici secondo modelli flessibili che tengano conto delle peculiarità regionali. Tutto ciò, sempre a scanso di equivoci, per non rinnegare anzi difendere una storia basata sullo sviluppo delle forme associative che rappresentano culturalmente il modello d’interazione tra professionisti più interessante dell’intera professione medica.
Il modello Puglia con le sue elevate percentuali di medici in associazione (oltre l'80%), che garantiscono dalle 8 alle 12ore di apertura degli studi medici, rappresenta una best practice ed un punto di riferimento per tutta la sanità italiana. Il ruolo unico, già previsto dalla Balduzzi sin dal 2011, ben si sposa con il modello associativo in quanto garantisce al medico stabilità economica e migliora la qualità professionale introducendo prestazioni e nuovi servizi assistenziali grazie alle attività diurne a quota oraria, che si andranno ad affiancare alle attività oggi svolte con modelli ancora da definire, al di  là delle voci artatamente messe in giro. 

Questi temi saranno al centro del dibattito all’interno del Consiglio nazionale che si svolgerà sabato 22 ottobre 2016, prima del Congresso Straordinario per le elezioni del nuovo Segretario Nazionale della FIMMG. In quella occasione sarà imprescindibile anche proporre delle modifiche allo Statuto nazionale. Occorre innanzitutto favorire la partecipazione a tutti i livelli aumentando il grado di trasparenza. Inoltre, appare sempre più opportuno che si distinguano gli ambiti gestionali da quelli tipicamente politici, attribuendo la responsabilità a diverse figure istituzionali al fine di bilanciarne le funzioni.  Anche la Segreteria Nazionale dovrà assumere un ruolo importante di raccordo tra Consiglio Nazionale ed Esecutivo Nazionale, assumendo le funzioni di un organo deliberante.

In questo dibattito tutta la FIMMG Puglia giocherà un ruolo da protagonista, sia per i modelli assistenziali presenti in Puglia - che, grazie agli accordi regionali, rappresentano punti di riferimento per tutta la sanità italiana - sia per le proposte sul rinnovo contrattuale che scaturiscono dalla consolidata esperienza della medicina generale pugliese. 

Bari, 13 ottobre 2016