Firenze, condannati i vertici Menarini 10 anni per Lucia Aleotti, 7 al fratello
Dieci anni e sei mesi per Lucia Aleotti per corruzione e riciclaggio, sette anni e sei mesi per il fratello Giovanni per riciclaggio,
sabato 10 settembre 2016

Corriere della Sera
FIRENZE - Condanne pesanti per i vertici della casa farmaceutica Menarini, guidata dai fratelli Aleotti. Dieci anni e sei mesi per la presidente Lucia Aleotti per i reati di riciclaggio e corruzione, sette anni e sei mesi per il fratello Giovanni, vicepresidente, accusato di riciclaggio. Cade invece l’accusa di evasione fiscale, tutti gli altri imputati assolti. Confiscati beni per un miliardo e 200 milioni. Si conclude così, con una pena più alta di quella richiesta dai pm Luca Turco ed Ettore Squillace Greco , il processo ai vertici della casa farmaceutica Menarini, dopo oltre due anni. Lucia e Alberto Giovanni sono i figli di Alberto Aleotti, patron della azienda farmaceutica, morto nel 2014. I fratelli Aleotti sono stati interdetti per sempre dai pubblici uffici e la sola Lucia Aleotti dall’intrattenere rapporti con la pubblica amministrazione per tre anni. Lucia Aleotti dovrà risarcire la presidenza del Consiglio dei ministri che si era costituita parte civile nei suoi confronti con 100.000 euro. Lo ha stabilito il tribunale di Firenze. Nessun risarcimento, invece, per tutte le altre parti civili tra cui varie Asl italiane e la Regione Toscana.
shadow carouselLucia Aleotti, Giovanni e i protagonistidella vicenda Menarini
«Faremo ricorso»
«C’erano elementi seri per ritenere che i reati contestati non fossero sostenibili». Lo ha detto Sandro Traversi, difensore di Lucia e Giovanni Aleotti che ha annunciato ricorso in appello dopo la sentenza di condanna pronunciata dal tribunale di Firenze nei confronti dei vertici della Menarini.
Le accuse
Secondo gli inquirenti dal 1984 al 2010 Alberto Aleotti avrebbe usato società estere fittizie per l’acquisto dei principi attivi, con lo scopo di far aumentare il prezzo finale dei farmaci, grazie ad una serie di false fatturazioni truffando così il Sistema sanitario nazionale, che ha rimborsato medicinali con prezzi gonfiati. Il danno per lo Stato sarebbe stato di 860 milioni di euro.
Le richieste
I pm Luca Turco ed Ettore Squillace Greco avevano chiesto le pene più importanti per i due figli dell’ex patron della Menarini Alberto Aleotti, morto nel 2014: nove anni e mezzo per Lucia Aleotti e otto anni per Giovanni Aleotti. Per gli altri imputati, collaboratori Giovanni Cresci e Lucia Proietti, erano stati chiesti sei anni e otto mesi. Un anno era stato invece chiesto per l’altro collaboratore, Sandro Casini, e due anni per la moglie di Aleotti, Massimiliana Landini: loro sono stati assolti.