In Italia 11mila pazienti muoiono per la resistenza agli antibiotici.

Scotti (Omceo Napoli): problema legato a più fattori

mercoledì 30 ottobre 2019

In Italia 11mila pazienti muoiono per la resistenza agli antibiotici, 33mila in Europa e 700mila nel mondo. Gli antibiotici sono infatti importanti, ma l'uso improprio o eccessivo porta alla diffusione di batteri resistenti e alla conseguente riduzione dell'efficacia del farmaco. «Il problema è dovuto a più fattori», interviene il presidente dell'Ordine dei medici di Napoli, Silvestro Scotti. Una causa è collegata alle terapie fai-da-te, come ha evidenziato uno studio americano: un intervistato su tre è convinto che gli antibiotici siano efficaci contro il raffreddore, e invece funzionano solo contro le infezioni batteriche e sono inefficaci contro le infezioni virali. Contro il raffreddore, dunque, e contro l'influenza. «Andrebbero riviste anche le confezioni del farmaco per evitare che il paziente si trovi delle scorte e le assuma senza consultare il medico», aggiunge Scotti. Ma ci sono anche le prescrizioni improprie da parte dei medici. La Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri propone un corso di formazione a distanza gratuito fino al 31 dicembre sulla piattaforma Fadinme. Ma la questione non finisce qui. «Una richiesta eccedente, seppure giustificata, è legata alle affezioni del cavo orale», avverte Scotti, che spiega: «A Napoli e nella regione ci sono molti pazienti con paradontosi, carie, ascesso che utilizzano l'antibiotico anche in modo cronico perché non possono pagare le cure. È chiaro che in questi casi non si può limitare la prescrizione, che è appropriata: è inappropriato che non si faccia una buona prevenzione del problema».

Fonte Il Mattino