Discriminazioni all'Asl di Bari l'Ordine insiste

Anelli contro-replica a Colasanto (Gazzetta del Mezzogiorno)

martedì 13 novembre 2012

«La risposta del direttore gene­rale alla mia lettera aperta è la prova provata, offerta a tutti i cittadini pu­gliesi, dell'imbarbarimento dei rap­porti tra istituzioni e, soprattutto, tra colleghi». Il presidente dell'Ordine dei medici di Bari Filippo Anelli tor­na ad accusare Regione e Asl per le presunte discriminazioni dei medici in maternità con contratto a termine.

«La situazione è, con tutta evidenza, davvero delicata e richiede la mas­sima concertazione tra tutti gli ope­ratori del sistema per far sì che non saltino le regole più elementari del vivere civile. Ed invece il dg Colasanto scrive Anelli in una nuova let­tera al presi­dente Vendola - non riesce a tollerare che un organo au­siliario dello Stato, il Consiglio dell'Ordi­ne, svolga esat­tamente il compito per cui esiste e cioè vigilare sulla dignità e sul ri­spetto della professione».

Al di là delle sentenze del Tar, secondo Anelli è un fatto che «alcune colleghe siano state lasciate a casa e altre no. E questo non sulla base dei criteri di trasparenza e di equità, ma sulla base dello stato di salute e comunque all'interno di una spirale di rinnovi, proroghe e inca­richi vari o addirittura stabilizzazio­ni».

Per Anelli, presto «ci sarà una nuova proroga o un rinnovo da cui le colleghe saranno escluse». Per questo l'Ordine «respinge al mittente» le ri­sposte del manager Asl e chiede un' in­tervento della politica.





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