La clinica privata fa pagare 10 euro agli ammalati per avere acqua e tv
Max Paganini: "nelle nostre cliniche ci sono determinati servizi che non sono ospedalieri"
domenica 10 agosto 2014

ANTONELLO CASSANO
E cinque euro dall'ottavo giorno in poi in tutti i reparti, ad esclusione della riabilitazione dove la tariffa è fissata a 5 euro sin dal primo giorno di ricovero. I pazienti che in questi giorni si stanno ricoverando in Mater Dei hanno già ricevuto all'ingresso in ospedale un questionario da firmare per decidere se accettare o meno di pagare le prestazioni “alberghiere” presenti in buona parte dei 449 posti letto della clinica. Secondo l'azienda, attraverso la riduzione a partire dal settimo giorno di ricovero, mediamente il costo del “pernottamento” di tre settimane con tv accesa e bottiglietta d'acqua in frigobar inclusi potrà costare circa 100 euro. Soldi che i pazienti consegneranno al momento della dimissione dall'ospedale.
Una scelta che ha già scatenato polemiche, così come confermato dalla lettera di protesta che un cittadino ha inviato al nostro giornale, per manifestare la “sorpresa” suscitata dalle nuove prestazioni a pagamento. E pensare che in un primo momento l'azienda aveva deciso di inserire anche una caparra di 100 euro per accedere in clinica. Ma nelle ultime ore è stata la stessa direzione della Cbh a fare dietrofront, decidendo di non confermare l'inserimento della caparra.
La stessa direzione che ora minimizza l'impatto del prezzo sulle tasche dei pazienti: «Non vedo nulla di strano, si tratta di pagare determinati servizi di tipo alberghiero – dice il direttore della Cbh, Max Paganini – visto che nelle nostre cliniche ci sono determinati servizi che non sono ospedalieri. E poi in tutta Italia, da Milano a Palermo, le cliniche private fanno pagare prestazioni alberghiere, come la camera singola. Noi abbiamo adottato una tariffa modesta rispetto a quanto vige nel resto d'Italia e anche rispetto a quanto nelle stesse cliniche baresi si faceva pagare all'epoca della gestione Cavallari».
Il rischio è che alcuni pazienti baresi possano rinunciare a usufruire di queste prestazioni a causa delle nuove tariffe alberghiere. «Ma nel
caso in cui ci trovassimo di fronte pazienti in una situazione di fragilità economica – rassicurano dalla direzione – non faremmo pagare nulla». Spiegazioni e rassicurazioni che non convincono la Cgil che parla di spesa esagerata addossata ai pazienti: «Con queste tariffe si inserisce una soglia di sbarramento alla clinica, un ticket di entrata – dice il segretario della Fp Cgil Puglia, Biagio D'Alberto – così si pregiudica l'accesso ad alcune prestazione sanitarie a quei pazienti che non si possono permettere di fare ulteriori spese. Tutto questo è ancora più brutto se a farlo è una clinica privata accreditata con il sistema pubblico ».