#ManifestiAmoFIMMG, hashtag più twittato in Italia.

Iniziative e proteste in tutta Italia in vista dello sciopero del 19 Maggio

lunedì 11 maggio 2015

Tweetmob, banchetti e gazebo nelle piazze, ambulatori aperti anche nel week-end.

Sono queste solo alcune delle iniziative di protesta che stanno coinvolgendo migliaia di Medici di Medicina Generale in tutta Italia, nell’ambito della “Campagna contro l’abolizione del Medico di Famiglia: non vado col primo che capita, il mio medico di famiglia lo scelgo io”, iniziativa di Fimmg che culminerà con lo sciopero proclamato per il 19 Maggio.

La protesta nelle piazze e negli ambulatori è stata accompagnata negli ultimi giorni da una imponente protesta social, specialmente su Twitter. Un dato su tutti utile a comprendere la portata del dissenso espresso mediaticamente: l’hashtag ufficiale della protesta #ManifestiAmoFIMMG è stato twittato circa 20.000 volte dalle ore 15 di sabato 9 alle ore 15 di domenica 10, nell’ambito del tweetmob promosso dalla Fimmg CA Puglia (confermatasi ancora una volta terra di “twittatori”, con più di 12000 tweet provenienti da questa regione nelle 24 ore) e che ha coinvolto utenti di diverse altre regioni italiane, tra cui Lombardia, Campania, Emilia-Romagna, Piemonte, menzionando nei tweet profili di personaggi politici, istituzioni, testate giornalistiche nazionali e locali, ma anche di semplici pazienti/cittadini, che in molte occasioni hanno retweettato i post, rendendoli virali nel giro di poche ore.

Inoltre, dall’inizio delle azioni di protesta, hashtag #ManifestiAmoFIMMG è stato twettato ben 31000 volte circa. Rilanciata all’interno di numerosi tweet la “Petizione contro l’abolizione del Medico di Famiglia” collegata all’iniziativa (clicca qui per aderire), rivolta al Premier Renzi, al Ministro della Salute Lorenzin e ai Presidenti delle Regioni.

In un momento in cui è necessario per tutta la Categoria unire le forze, con le Regioni che tendono a limitare la possibilità d’azione del medico di medicina generale, subordinando la sua missione di curare in scienza e coscienza ad una fredda quanto falsa politica di costi e risparmi, si rivela dunque fondamentale il supporto comunicativo dei social con tutto il loro impatto mediatico, al fine di far giungere le motivazioni di una protesta sia alle istituzioni e alla stampa sia ai cittadini, per i quali mai come in questo momento è in pericolo il sacrosanto diritto alla libera scelta del proprio medico di fiducia e al rapporto personale e diretto con questa figura unica nel panorama del SSN.
 

Saverio Cramarossa