Regione, il terremoto sanità il direttore generale lascia Giancarlo Ruscitti va in Trentino

Irritazione per l'annuncio non comunicato da Bari

sabato 02 marzo 2019

La Repubblica Bari

La sanità pugliese perde pezzi importanti. Nel giro di poche ore lasciano il dipartimento Salute della Regione il capo dipartimento Giancarlo Ruscitti e la dirigente di sezione Promozione della Salute e del Benessere, Francesca Zampano. I due addii arrivano in una fase delicata per la sanità pugliese, nel pie- no delle trattative politiche in corso fra Regione e governo per chiudere una volta per tutte il piano operativo e permettere alla Puglia di uscire dal commissariamento dei conti sanitari iniziato nel lontano 2010. Senza dubbio l'addio più pesante e per certi versi più inaspettato è quello del capo dipartimento Ruscitti. È una delibera della Provincia di Trento a comunicare la fine del rapporto di lavoro e a rendere noto che il dirigente romano ricoprirà l'incarico di direttore generale del Dipartimento salute e politiche sociali della provincia trentina. "Si tratta di un alto funzionario che ha rapporti a livello nazionale, ministeriale, con le regioni" commenta entusiasta il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugarti. Molto più stringato - appena tre righe - il comunicato della Regione Puglia: "Ringrazio Giancarlo Ruscitti per il lavoro svolto. Sono sicuro che farà lo stesso nel suo nuovo ruolo" è il commento del governatore Emiliano. Segno lampante che la separazione non è stata proprio pacifica. Ufficialmente Ruscitti va via per motivi economici (gua- dagnerà molto di più in Trentino, rispetto ai 150mila euro l'anno percepiti in Puglia) e soprattutto personali. Con il nuovo lavoro ha la possibilità di essere più vicino alla sua famiglia. "Il presidente - commenta lo stesso Ruscitti - sapeva da mesi che ho delle motivazioni personali tali per cui devo tornare al Nord-Est. Sapeva che se si fosse presentata l'occasione avrei lasciato". Le voci su presunte diversità di vedute fra lui e il governatore sarebbero infondate. "Il rapporto con il presidente è ed è stato positivo. Lui mi ha guidato politicamente". E allora più che altro a indispettire non poco la presidenza di Regione sono stati proprio i tempi di uscita del manager: poche ore fra la comunicazione e il nuovo incarico. "Dispiace solo per la tempistica" trapela dal palazzo su Lungomare Nazario Sauro, dove avrebbero preferito dare prima l'ok all'addio. Ruscitti era arrivato in Puglia nell'agosto del 2016, sull'onda delle polemiche per un suo coinvolgimento nell'inchiesta Mose a Venezia. La sua figura era richiesta per rappresentare la Regione ai tavoli romani. Lui, con ottime entrature negli uffici del ministero della Salu- te e esperienza nella gestione degli uffici degli assessorati alla Salute, era il profilo ideale per risollevare le sorti della sanità pugliese davanti al governo. Romano, 60 anni, da anni residente in Veneto (dove ha ricoperto la carica di direttore generale della sanità regionale) era stato scelto da Emiliano per diventare commissario Ares. Un anno dopo, lo scambio di poltrone con Giovanni Gorgoni e l'arrivo al vertice del dipartimento. Per qualche mese ha ricoperto contemporaneamente anche la carica di commissario straordinario del Policlinico di Bari. Ora si apre il totonomi per ri- coprire il posto vacante. Alla presidenza non dispiacerebbe Vito Montanaro, ex direttore generale dell'Asl Bari. Lia Regione dovrà riempire la casella in tempi rapidi, in vista degli incontri romani decisivi per chiudere la fase del commissariamento e avere pieno controllo sui bilanci della sanità. "Il piano operativo lo abbiamo terminato - chiarisce Ruscitti - martedì terminerò il lavoro di trasmissione delle carte al ministero. Contemporaneamente, il presidente Emiliano sta negoziando l'uscita". A complicare il quadro c'è però anche la decisione della dirigente France- sca Zampano, una dei cinque capi sezione del dipartimento Salute, di lasciare per andare a ricoprire il nuovo incarico al vertice della Sezione Attività economiche, artigianali e commerciali. Insomma, il dipartimento decisivo per le sorti della sanità e dei conti della Regione perde due pezzi di rilievo a pochi passi dalla meta dell'uscita dal piano operativo. E questo passaggio importante arriva in un momento in cui il clima negli uffici del dipartimento Salute della Regione è tutt'altro che disteso.