Il ritorno degli emigranti della laurea la fuga all’estero contro il test d’ingresso
In 215 hanno chiesto di rientrare nelle facoltà baresi, in prevalenza quelle di medicina e odontoiatria
mercoledì 02 ottobre 2013

ANTONELLO CASSANO (Repubblica Bari)
SONO le sedi delle università dove non è previsto test d'ingresso.
Un intero corso di laurea parallelo, ma fuori dai confini italiani. Dalla Romania alla Slovacchia passando per Spagna, Portogallo e Bulgaria. Sono 215 le richieste di ritorno a Bari pervenute quest'anno nella segreteria della Facoltà di Medicina e Odontoiatria.
Un piccolo esercito di studenti pugliesi che negli anni scorsi hanno deciso di andare fuori regione o addirittura fuori Italia per intraprendere gli studi medici. Ora però vogliono tornare a casa e proseguire gli studi in Puglia. La motivazione principale è la solita: sfuggire alla tagliola del test. Quest'anno a Bari alle prove di ingresso nella facoltà di medicina si sono presentati in tremila circa. Ammissione riservata ai primi 300. Per gli altri non resta che l'abbandono o in alcuni casi la fuga all'estero.
Delle 215 richieste di ritorno presentate nel 2013 ben 186 sono effettuate da studenti di medicina. Sette di questi frequentano facoltà di medicina in paesi extraeuropei, 135 provengono da università europee e i restanti 44 da facoltà italiane. Numeroso anche il piccolo esercito di futuri dentisti attualmente fuori Puglia: le richieste di ritorno in questo caso sono 34 (2 non comuni-tarie, 29 da paesi europei e 3 da università italiane). Richieste di ritorno che, come conferma anche il preside di facoltà Paolo Livrea (foto), aumentano di anno in anno: «Sono sempre varie le motivazioni alla base della decisione di studiare fuori e della successiva volontà di ritornare in Puglia – dice il preside – potrebbe ad esempio essersi realizzata una difficoltà nel mantenimento degli studi all'estero. Ovviamente siamo consapevoli che una buona parte di queste fughe in altri paesi europei è causata dalla volontà di evitare il test d'ingresso.
Noi comunque analizziamo ogni richiesta di ritorno alla facoltà di Bari senza alcun pregiudizio. Ci sono criteri ben precisi stabiliti dalla commissione di graduatoria che stabilisce chi ha diritto a rientrare. Ma soprattutto poniamo una precondizione inderogabile: se non c'è il superamento del test in Italia, la richiesta viene automaticamente respinta».
L'anno scorso circa il 30 per cento delle richieste ha subito questa sorte. Cinque studenti hanno deciso di fare ricorso. Il problema è più evidente in Odontoiatria. Le 34 richieste di ritorno sono infatti di poco inferiori al numero complessivo di studenti attualmente iscritti alla facoltà barese. «Per quanto riguarda Odontoiatria – conferma Livrea – il problema è più sentito, visto che i posti a disposizione sono pochi». Sulla scrivania della commissione equipollenze le pratiche dei ragazzi espatriati sono ammassate una sull'altra, tutte in attesa di giudizio.