Dall' H-24 al modello pugliese

14° Congresso Provinciale Fimmg Bari

venerdì 14 dicembre 2012

Dal H24 al modello pugliese” è il tema del 14° Congresso Provinciale della Fimmg Bari che si celebrerà Sabato 15 dicembre 2012 dalle ore 09,00 alle ore 17,00 presso l’Hotel Sheraton Nicolaus di Bari e vedrà gli oltre 800 iscritti discutere sugli sviluppi della medicina generale all’indomani dell’approvazione della Legge Balduzzi.

Il Congresso del più rappresentativo sindacato dei medici di medicina generale sarà aperto dalla relazione del Segretario Provinciale Giovanni Sportelli cui seguiranno gli interventi di Ettore Attolini, Assessore Regionale alle Politiche della Salute, Giacomo Milillo, Segretario Nazionale Fimmg, Filippo Anelli, Segretario Regionale Fimmg e Presidente dell’Ordine dei Medici di Bari.

Seguirà la tavola rotonda su “Le cure primarie e la sfida dei nuovi modelli assistenziali” a cui parteciperanno Ignazio Aprile, Vice Segretario FIMMG Puglia, Francesco Losurdo, Segretario Regionale SUMAI Puglia, Roberto Panni, Segretario Regionale S.B.V., Ruggiero Piazzolla, Segretario Regionale FIMP, Vincenzo Pomo, Direttore d’area dell’Assessorato alle Politiche della Salute e delle Pari opportunità - Regione Puglia.

Obiettivo del Congresso è quello di avviare in Puglia il confronto tra i medici e la Regione Puglia al fine di coniugare la necessità di garantire l’assistenza 24 ore al giorno e 7 giorni su 7 con la nuova organizzazione territoriale prevista dalla Legge Balduzzi che introduce le nuove forme associative: le AFT – Aggregazioni Funzionali Territoriali – composta da non meno di 20 medici compresi quelli della continuità assistenziale che garantiscono la guardia medica; le UCCP - Unità Complesse di Cure Primarie - aggregazioni strutturali multi-professionali di cui fanno parte i Medici di Medicina Generale insieme ad altri operatori del territorio, sanitari, sociali ed amministrativi che operano, nell’ambito dell’organizzazione distrettuale, in sede unica o con una sede di riferimento.

Sono numerose in provincia di Bari le sedi disponibili ad accogliere queste forme organizzative complesse della medicina generale, la maggior parte delle quali sono correlate alla chiusura dei Presidi Ospedalieri. Purtroppo sino ad ora sempre promesse ma mai affettivamente assegnate!

“La Puglia rappresenta una Regione avanzata nell’organizzazione delle Cure Primarie in Italia”, ha dichiarato il dott. Giovanni Sportelli – Segretario Provinciale di Fimmg Bari, “I medici di famiglia pugliesi operano in forme associate nell’80% dei casi, garantiscono mediamente 8,5 ore al giorno di apertura degli studi medici – sia in rete che in sede unica – insieme con i circa 2500 collaboratori di studio e i circa 1000 infermieri effettuano nei loro ambulatori circa un milione di prestazioni tra medicazioni, rimozioni punti, vaccinazioni, posizionamento o sostituzione di cateteri, fleboclisi, iniezioni endovenose, ecc., cioè 1.000.000 accessi in meno negli ospedali o negli ambulatori polispecialistici! Inoltre sono impegnati a garantire l’assistenza domiciliare e compiono oltre 800.000 accessi domiciliari, mediamente 240 accessi annui per ogni medico di famiglia pugliese per l’assistenza domiciliare programmata e 80.000 accessi per l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) ”.

Ma la medicina generale pugliese si distingue anche per gli obiettivi di salute concordati con la Regione come il calcolo del rischio cardiovascolare ai cittadini con età compresa tra i 35 e i 69 anni, l’applicazione di un protocollo di gestione dei malati diabetici, la ricerca di complicanze renali nei diabeti e negli ipertesi.

A tal proposito, nel corso del congresso saranno presentati dalla dott.ssa Serena Gallone dell’Osservatorio Epidemiologico Regionale i risultati del Progetto per la Prevenzione del Rischio Cardiovascolare in Puglia: analisi dei bienni 2008-­‐2009 e 2010-­‐2011.

I dati raccolti dai 533 medici di famiglia pugliesi dall’avvio del progetto sono ampiamente rappresentativi (9,8% della popolazione target) e dimostrano che il valore medio del rischio cardiovascolare della popolazione pugliese (5,2) è sovrapponibile con quello della popolazione italiana (5,7).

Tuttavia in Puglia tra i due bienni si evidenzia una diminuzione statisticamente significativa della proporzione di uomini con rischio elevato (p<0,05); in particolare la riduzione è più evidente nella fascia d’età 56-­‐69 anni (p<0,05).

In termini assoluti significa che in Puglia, grazie a questo processo di prevenzione primaria, i medici di famiglia hanno messo in atto strategie che hanno ridotto eventi cardiovascolari, infarto del miocardio o ictus, a 28.000 pugliesi a rischio elevato con un risparmio per il servizio sanitario regionale di oltre 100 milioni di euro.

Bari, 14 Dicembre 2012


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