Sicurezza delle sedi di Guardia: gli impegni mai mantenuti!

Comunicato Stampa Fimmg Continuità Assistenziale

venerdì 06 settembre 2013

L’Assessore alle Politiche della Salute risponda sulla questione della sicurezza dei medici impegnati quotidianamente invece di proporre soluzioni 

Le dichiarazioni pubblicate ieri all’esito della riunione con i Direttori Generali delle AA.SS.LL. sembrano non avere nulla a che vedere con la sicurezza. Il tema in discussione è come garantire la sicurezza dei 1000 medici della Continuità Assistenziale in Puglia che nelle ore notturne e nei giorni festivi garantiscono l’assistenza ambulatoriale e domiciliare sul territorio. Non è certo trasferendo i medici al Pronto Soccorso  (peraltro i Pronto Soccorso operativi rimasti si contano sulla punta delle dita) che si risolve il problema. Per i paesi in cui non c’è il Pronto Soccorso, che soluzioni prevede di adottare l’Assessore?

Da anni gli impegni presi nelle sedi istituzionali sulle dotazioni di sicurezza delle sedi rimangono disattesi e il personale è lasciato da solo a far fronte alle esigenze assistenziali in condizioni meno che dignitose per sé e per i pazienti. 

Pare che si voglia cogliere la dolorosissima vicenda della morte della collega per cercare di tappare le falle che il mancato potenziamento dei servizi territoriali all’indomani della chiusura degli ospedali ha creato, spostando i medici dalla Continuità assistenziale al Pronto Soccorso come Mussolini spostava i suoi carri armati.

La nostra organizzazione da tempo ribadisce di essere pronta ad attuare quanto previsto dalla “Legge Balduzzi”, in una logica di integrazione funzionale appropriata con altre figure mediche del territorio come i M.M.G. ed i P.L.S., per una nuova e migliore organizzazione della Medicina Generale e, quindi, della Continuità Assistenziale, al fine di continuare a garantire un efficiente ed efficace assistenza territoriale e nel contempo realizzare un processo di miglioramento dell’attuale isolamento ed esposizione a rischi personali dei colleghi che vi lavorano.

Invitiamo l’Assessore, su questo tema, a dare risposte chiare e nette per continuare a fornire un “Servizio di Qualità” erogato da professionisti che si occupano dell’assistenza territoriale in ambienti idonei e poco esposti all’assalto di utenti fuori da qualsiasi controllo.

Bari, 6 Settembre 2013