Convenzione, i punteggi in graduatoria fanno discutere

I Tirocinanti MMG temono l'invasione

giovedì 30 giugno 2016

Doctor 33

Non solo i "veterani". Anche i tirocinanti in medicina generale sono perplessi di fronte alla bozza di convenzione delle regioni. I giovani Fimmg osservano come si parli di medico di cure primarie e non di medico di medicina generale. Lo Smi con il responsabile Fabrizio Salemi interviene sui forum dove si segnala lo scatto dei punteggi in graduatoria (da 2 a 4 punti) rispetto alla precedente convenzione del valore attribuito a medicina interna e specialità correlate.

Cardiologi, endocrinologi, diabetologi, dermatologi, ematologi, nefrologi, oncologi, neurologi medici sportivi pediatri e psichiatri entrerebbero quasi al pari dei tirocinanti? Per la cronaca, sulle altre specialità il punteggio, pur minore, quadruplica da 0,5 a 2 punti.
Salemi (Smi) non ravvisa il rischio. «Nelle graduatorie della medicina generale si continuerà ad essere esclusi se non si hanno i requisiti -nello specifico, il diploma triennale o l'equipollenza per i soli laureati ante 1994. L'attribuzione di punteggi aggiuntivi per il possesso delle specializzazioni vale per tutti gli inseriti in graduatoria, quindi sia chi ottiene il corso ed è anche specialista sia per gli equipollenti, ma personalmente abolirei i punti per le specialità, persino gli attuali i due punti per la medicina interna, lasciando l'esclusività di esercizio della medicina generale per chi ha acquisito il titolo. Qualsiasi altra specializzazione non deve far punteggio». Esprime timori precisi Giuliana Arciello responsabile formazione Fimmg: «Attualmente i Mmg non hanno concorrenti, essendo il Diploma di Formazione Specifica l'unico titolo valido per l'accesso alle graduatorie regionali, anche se le Regioni stanno facendo di tutto perché non sia più così in futuro. Preoccupa l'aumento di valore di titoli che non garantiscono l'acquisizione di adeguate competenze per lavorare nelle Cure Primarie: come possono questi titoli valere più della metà di un corso che si svolge con quella esatta ed unica finalità? Si rende conto la Sisac che per lavorare in questo ambito servono competenze specifiche che solo noi con il Corso di Formazione Specifica acquisiamo?»

Nei forum si lamenta poi che gli specializzandi possano entrare a fare sostituzioni in medicina generale mentre viceversa questo non avviene...
«La finanziaria 2002 (legge 448/01) ha aperto a questa categoria le sostituzioni in guardia medica e in medicina generale -rievoca Salemi - ma va comunque data la preferenza a chi ha acquisito il diploma di formazione in MG ed a chi lo sta acquisendo. Solo dopo, ove residuino posti, si possono assegnare a chi è specializzando». Arciello rimarca l'ennesima «anomalia all'italiana: la medicina generale è l'unica disciplina cui può accedere, in regime di sostituzione, chi non ha una formazione adeguata, siano essi specializzandi o medici non ancora entrati in scuola di specialità. Per questo alcuni ci considerano medici di serie B. Eppure per svolgere bene il nostro lavoro servono competenze non meno specifiche di un cardiologo o un ginecologo».

È vero che parlare di "medico delle cure primarie" rispetto anziché di "medicina generale" apre la porta a possibili equipollenze con medici di altre specialità?
«Il rischio non si vede ma c'è», dice Arciello. «A metterci al riparo al momento ci pensa una normativa europea (05/36/CE) e l'assenza della MG dalle tabelle del DM 30/1/1998 e successivi. Tuttavia l'eventuale istituzione di una Scuola di Specializzazione in Medicina Generale ed il suo inserimento nelle suddette tabelle a sancirne l'equipollenza con altre scuole, potrebbe aprire le porte a chi, non specificamente formato, ha svolto formazione complementare a quella in medicina generale». Salemi è perplesso per la dicitura "cure primarie". «Ieri, assistenza primaria più continuità assistenziale facevano "medicina generale", ma è anche vero che con il ruolo unico queste figure si stanno dinamicizzando. Altra cosa è far rientrare nelle cure primarie altri specialisti, a partire da quelli in medicina di comunità. In realtà fuori dal corso triennale oggi non ci sono altre vie d'accesso post-laurea alla convenzione».

I ministeri dicono sì alle attività professionalizzanti, ma le regioni vogliono la specialità-frequenza universitaria che forse un po' tali attività ostacolerebbe...
Per Arciello, l'ateneo «non è mai venuto incontro alle esigenze formative della MG benché obbligato da regolamento. E malgrado le continue richieste di Fimmg Formazione, troppe poche sedi prevedono un insegnamento e/o un tirocinio, migliorabili tra l'altro, durante il corso di laurea. Le Regioni parlano di Specialità? Prima s'impegnino ad adeguare l'Università alle nostre esigenze formative sia in termini qualitativi che economici. Non ravvisiamo fin qui proposte d'investimenti aggiuntivi sul corso che pertanto, nel passaggio all'università, vedrebbe ridursi il già esiguo numero di borse e subirebbe danni in termini di programmazione. La nostra proposta è valorizzare il Cfsmg con le attività professionalizzanti, che permetterebbero una formazione più efficace sul campo costituendo un'importante risorsa lavorativa per il Ssn e per la collettività oltre che incrementare l'esigua borsa del corsista. Insieme all'osservatorio nazionale per la medicina generale sono proposte concrete per i colleghi che chiedono risposte serie piuttosto che proposte interessate che cambierebbero o in nulla o in peggio». «Le attività professionalizzanti - dice Salemi - nascono da un osservatorio nazionale della MG che aveva prodotto un documento anni fa per costituire dipartimenti universitari e una specialità, con un core cv del Mmg. Alla fine sono rimaste solo le attività inserite nella legge Balduzzi e nella prima versione del Patto Salute, poi espunte dall'articolo 22. Un tirocinante non può essere contrario ad attività che gli consentono di migliorarsi, anche economicamente; ma occorre modificare il percorso formativo e, nella nuova convenzione, occorre chiarirsi le idee su H24 e H16. Se ci saranno come si teme meno ore da fare in guardia medica e tagli lineari a medici a tempo determinato sarà difficile riservare in modo indolore attività territoriali ai tirocinanti».


Mauro Miserendino