Comunicato del Segretario Generale Nazionale

Riprende la mobilitazione sul tema “una sanità a pezzi”, che nel 2015 è culminata nello sciopero generale del 16 Dicembre

mercoledì 20 gennaio 2016

Cari colleghi,

il prossimo 21 gennaio è programmato un incontro fra i sindacati per riprendere le fila della mobilitazione sul tema “una sanità a pezzi”, che nel 2015 è culminata nello sciopero generale del 16 Dicembre, sciopero che ha visto la partecipazione unanime di tutti i sindacati medici e una adesione sia dei medici convenzionati che dipendenti superiore, in media, al 70%.

Il Governo e il Ministero della Salute hanno sostanzialmente ignorato l’allarme lanciato dai medici sui rischi di asfissia del SSN conseguente all’attuale tendenza al sottofinanziamento, ad una programmazione che non va oltre i tagli utili alle necessità del bilancio dell’anno e ad una governance che non riesce a fare sintesi delle peculiarità regionali, impermeabile a qualsiasi contributo, spocchiosa nella sua autoreferenzialità ed inconcludente rispetto alle necessità.

Il Governo si è limitato ad introdurre nella legge di stabilità provvedimenti sul precariato di dubbia efficacia, finanziati su presupposti non dimostrabili, valutati dai sindacati come “contentini” ininfluenti sulla grande questione posta.

E’ intenzione di tutti i sindacati ribadire la propria denuncia ed il grido d’allarme rivolto ai cittadini, continuando una mobilitazione sempre più ricca d’iniziative, compresa la proclamazione di altri due giorni di sciopero.

Restano immodificati i problemi del ruolo professionale dei medici, del decreto appropriatezza, dei ritardi contrattuali, di una assistenza frammentata in 21 regioni e quelli derivanti dalla negazione del diritto alla cura e della libertà della stessa che si smentiscono nei proclami e si perpetrano nei fatti attraverso normative e tagli economici sempre più assurdi. E’ intenzione della FIMMG adoperarsi con gli altri sindacati per proseguire con determinazione e fermezza la richiesta di un incontro con il Governo per ottenere garanzie sulla sostenibilità del SSN fondata su una risposta credibile alle criticità ricordate e a quant’altro svuota i fondamenti di solidarietà, equità ed universalità del servizio stesso.

Se dovessimo cedere o uscire sconfitti, la nuova frontiera dell’integrazione pubblico-privato, che affascina tanti, diverrebbe il cavallo di troia per far virare il concetto d’integrazione verso quello di sostituzione per larghe fasce dell’assistenza, facendo trionfare a decenni di distanza la dottrina del piccolo rischio. Le assicurazioni sono pronte ad avviare una americanizzazione, un po’ vintage visto i tentativi opposti in atto negli USA, della sanità italiana, perfezionando la trasformazione dei medici, e poi di tutti gli altri professionisti, in automi radiocomandati da chi amministra, sia esso pubblico o privato, con le conseguenze di omologazione, sostituibilità ed intercambiabilità insite in un tale processo.

Il prossimo Consiglio nazionale che non si è potuto convocare prima del 13 febbraio, affronterà questi temi, ma nel frattempo vi chiedo la massima attenzione alle comunicazioni telematiche che vi invieremo alla luce delle decisioni assunte con gli altri sindacati del mondo medico.

La FNOMCeO, dopo un periodo di avviamento, ha dimostrato di essere determinata nel sostenere le ragioni della professione medica, ne sono la prova gli interventi della Presidente Chersevani sul tema del 566. Cogliamo con favore queste efficaci prese di posizione e riteniamo che, pur nella diversità dei ruoli che caratterizzano la FNOMCeO e i Sindacati, tutti debbano farsi parte attiva per realizzare la massima sintonia.

Ovviamente non vi sfugge che i contenuti della mobilitazione sopra sintetizzati sono fondamentali anche per ottenere nel nuovo ACN il riconoscimento di quei principi che abbiamo identificato da molto tempo come indispensabili a rendere possibile un futuro migliore per la medicina generale e sui quali abbiamo con coerenza rifiutato cedimenti e ottenuto, su alcuni, una garanzia dal Governo con l’accordo politico del 18/05/2015, che ci fece sospendere uno sciopero ad un’ora dal suo inizio. Il profilo giuridico, il ruolo unico, la cogenza della pattuizione per tutti i firmatari, la profilatura della retribuzione sulla base dell’autonoma organizzazione e gli incentivi alla stessa, il recupero della erosione finanziaria perpetrata sulla base economica contrattuale 2010, le risorse aggiuntive, l’attenta scansione dei percorsi previdenziali e di welfare contrattuale sono alcuni di questi principi intorno ai quali abbiamo formulato proposte e sviluppato scelte che, coi fatti, abbiamo dimostrato di non potere né volere abbandonare.

Il 2016 sarà un anno molto impegnativo, che ci vedrà principalmente coinvolti, oltre che nella mobilitazione e nel confronto con Governo e Ministero della Salute, nella trattativa per il nuovo ACN che, mi auguro, possa essere firmato entro l’anno.

Cordiali saluti.

 

Giacomo Milillo