Puglia, lo sciopero delle ricette (Gazzetta del Mezzogiorno)

I medici: stop ai dati. La Regione: ostruzionismo per il pagamento della rappresentatività sindacale

martedì 19 febbraio 2013

SANITÀ
LA PROTESTA DELLA FIMMG
I SINDACALISTI PAGHERANNO
Note alle AsI: sì all'attività sindacale, ma non a spese dell'ente. Lassessore Attolini: si mette a rischio il sistema, violata la convenzione


(La Gazzetta del Mezzogiorno)

NICOLA PEPE

BARI. Per una parte è una rivendicazione di una scarsa attenzione della Regione. Per l'altra è una forma di ostruziosnimo. o meglio di una rappresaglia a una decisione che tocca i medici sindacalisti. I Smila medici di base pugliesi aprono un fronte con la Regione proprioa pochi
giorni dalle elezioni. Prima un telegramma che annunciava lo stato di agitazione, poi una lettera di sciopero «bianco» sull'invio dei flussi delle ricette a partire da venerdi. Una vera e propria dichiarazione di guerra cui la Regione ha risposto con due atti formali e con uno in «lista d'attesa».

La motivazione ufficiale della protesta è frutto del «malessere della categoria per l'assenza di qualsivoglia proposta politica
da parte della Regione in merito al modello e allo sviluppo dello cure primarie». Una comunicazione che ricorda le questioni
sollevate dalla categoria in quest i mesi (infermieri caro manager, assegnazioni di nuovi compiti, servizio 118. ecc.), ma che
coincide - per tempistiche - con un'altra questione: la decisione della Regione di addebitare ai medici di base che ricoprono
cariche sindacali, il costo dei sostituti in caso di assenza per ragioni relative al mandato di rappresentanza della categoria.

Andiamo con ordine. Il giorno 7 febbraio, la Fimmg invia un telegramma al presidente Vendola chiedendo un incontro
per «rappresentare lo stato di malessere della categoria... aggravato dal fatto - si leggo nel documento - che la Regione sta per
recepire e attuare misure tese a limitare il libero esercizio dell'attività sindacale». Da qui l'annuncio dello stato di agitazione.

 L'assessore Ettore Attolini ribadito, con una lettera datata 12 febbraio, in cui non si parla più dell'attività antisindacale della Regione.e si rimarcano con forza le sofferenze della categoria e si annuncia lo sciopero del flusso delle ricette.

Ma quali sarebbero quelle misure tese a limitare l'esercizio della libertà sindacale?
Una sentenza del tribunale dì Roma, ormai divenuta definitiva, resa nota dalla «Sisac» (la struttura interregionale sanità conven-
zionata») stabiliscedue punti fermi: «il medico convenzionato ha diritto di assentarsi per espletare il proprio mandato di natura
sindacale» o «l'onero del compenso spettante al sostituto è a carico del medico titolare anche se materialmente trattenuto
e versato dalla Asl».

La scelta della Regione è stata formalizzata ieri con una lettera a firma del dirigente Fulvio Longo, che ha dato direttive alle varie Asl in materia di «sostituzione» per motivi sindacali. Con una nota a sua firma, invece, il Capo di Gabinetto del Governatore. Davide Pellegrino, ha
respinto al mittente la comunicazione di sciopero per una serie di «irregolarità di carattere formale» richiamando il codice
di autoregolamentazione della stessa Fimmg in base al quale l'organizzazione si impegna a non eseguire azioni di sciopero
«nei cinque giorni che precedono e che seguano consultazioni elettorali europee,

nazionali e referendarie». Ad irritare la Regione è stato l'annuncio del blocco del flusso informatico delle ricette (motivo per
cui è stata inviata una comunicazione al Prefetto) che non ha alcuna ricaduta sul servizio assistenziale. Lo stesso assessore,
Ettore Attolini. che mette in relazione lo sciopero con il caso pagamento ai medici sostituti, spiega che «i modici di base pos-
sono fare sciopero, ma non ostruzionismo,  violando precisi accordi e codici di autoregolamentazione». Tale forma di scio-
pero «è inammissibile» e comunque rischia di costituire un danno per l'amministrazione in quanto la Puglia è sottoposta
a Piano di rientro (sono stati chiusi 20 ospedali) e il Ministero dell'Economia pretende i dati. Un blocco - peraltro a tempo
non definito potrebbe creare non pochi problemi alla struttura della sanità. Per tale ragione, dalla Regione hanno fatto sa-
pere che tale comportamento sarebbe una violazione dell'obbligo contrattuale tra medici e Regione. Per intenderci, i profes-
sionisti rischierebbero la convenzione.

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