Piombino: Chiama i Carabinieri per la flebo !!
La guardia medica non cambia l’ago alla madre. E lei fa intervenire le forze dell’ordine
lunedì 05 gennaio 2015

Il Tirreno
PIOMBINO. Capita che un’anziana, malata di Alzheimer, a Capodanno sia colpita da un blocco renale per il quale ha bisogno di flebo. Provvede la guardia medica e tutto fila liscio per un po’.
PIOMBINO. Capita che un’anziana, malata di Alzheimer, a Capodanno sia colpita da un blocco renale per il quale ha bisogno di flebo. Provvede la guardia medica e tutto fila liscio per un po’.
Successivamente i familiari si accorgono che una bolla d’aria galleggia nella soluzione fisiologica, forse a causa di un inconsapevole movimento della paziente. Per precauzione, chiudono e staccano la flebo. Attivandosi subito dopo per la sostituzione dell’ago in vena. Perché c’è da evitare il rischio di disidratazione. E qui cominciano altri problemi.
In prima battuta la famiglia chiede aiuto alla Misericordia che fa presente di non poter intervenire. Non per cattiva volontà ma perché autonomamente gli operatori non possono prendersi questo tipo di compito. Suggeriscono di rivolgersi di nuovo alla guardia medica. Cosa che avviene subito. La figlia della donna spiega al telefono di che cosa si tratta, sentendosi rispondere dal medico di turno, di non essere capace di praticare la sostituzione dell’ago. «Ha usato anche dei toni sarcastici, - prosegue - m’ha detto che avevamo “beccato” l’unico professionista in forza al servizio che non sapeva farlo. E che, comunque, questo valeva per metà dei medici di famiglia».
Non sapendo più che pesci prendere i familiari chiamano i carabinieri che assicurano il loro interessamento. «Intanto - aggiunge la donna - temevamo sempre di più che le condizioni di mia madre peggiorassero. Abbiamo richiamato in caserma e ci hanno risposto che, in effetti, la guardia medica non era obbligata ad intervenire per un’operazione del genere».
E allora non è rimasto che attivare il servizio d’emergenza. Il racconto prosegue: «Gli operatori del 118 sono stati gentilissimi, hanno assicurato che in qualche modo avrebbero sbloccato la situazione. Di lì a un po’ è arrivata l’ambulanza della Misericordia, associazione che voglio ringraziare, con un medico e un assistente. Hanno fatto quanto necessario in pochi minuti».
C’è un motivo per cui i familiari dell’anziana malata di Alzheimer, colpita da blocco renale, hanno segnalato la vicenda al Tribunale dei diritti del malato e in redazione: far riflettere su cosa può diventare la richiesta di una pratica sanitaria semplice ma decisamente necessaria come in questo caso.
Donatella Pagliacci, responsabile Asl di zona, conferma le parole dei carabinieri: «In effetti - afferma - la sostituzione dell’ago o l’applicazione delle flebo non sono previste dalla convenzione con i professionisti di guardia medica. C’è chi interviene lo stesso e chi no. Detto ciò, cercheremo di capire bene come sono andate le cose e se erano attivabili i protocolli sulla continuità assistenziale domiciliare che garantiscono anche queste prestazioni».
L’amarezza resta: «Io so solo - chiude la figlia dell’anziana - che c’è di mezzo la vita di mia madre e che desidero tenermela accanto per quanto le resta da vivere. Ho perso mio padre appena venti giorni fa».