Care Puglia 3.0: un modello flessibile, capace di rispondere ai bisogni di salute del paziente cronico.

Il Care Puglia è un modello di assistenza territoriale flessibile, basato su mini team di professionalità diverse, per la presa in carico delle cronicità

giovedì 01 novembre 2018

Care Puglia 3.0: un modello flessibile, capace di rispondere ai bisogni di salute del paziente cronico

Il Care Puglia è un modello di assistenza territoriale flessibile, basato su mini team di professionalità diverse, che consentirà ai pazienti cronici di ricevere cure personalizzate, anche a domicilio, e di rispondere quindi meglio ai loro bisogni di salute

Bari, 1 novembre 2018. “Il Care Puglia è un modello di assistenza territoriale flessibile, tutto sviluppato all’interno del sistema sanitario pubblico, che consentirà ai pazienti cronici di ricevere cure personalizzate, anche a domicilio, e di rispondere quindi meglio ai loro bisogni di salute” - commenta così Nicola Calabrese, Vice segretario vicario Fimmg Puglia, la recente approvazione da parte della Regione del progetto Care Puglia 3.0 - “La Puglia è l'unica regione che ha avuto il coraggio di scommettere sull'integrazione tra professionisti sanitari all'interno degli studi dei medici di medicina generale. E l’ha fatto forte degli ottimi risultati delle sperimentazioni avviate negli ultimi anni, come il potenziamento dell’ADI, l’assistenza domiciliare integrata, agli ultra 65enni, passata dal 1,8% del 2010 al 3,1% del 2016, stando ai dati del Ministero della salute. Sono convinto che il modello Puglia delle cure territoriali, che pone la responsabilità della presa in carico nei mini team degli studi di medicina generale con la loro struttura organizzativa, possa rappresentare una best practice da implementare a livello nazionale.”

Il Care Puglia 3.0 non prevede gestori o strutture societarie, ma un team di professionisti che grazie alle proprie specifiche competenze consentono la presa in carico complessiva del malato cronico erogando all’interno degli ambulatori dei medici di famiglia prestazioni anche di diagnostica di primo livello sulla base di un PAI - Piano assistenziale individuale.

Il progetto prevede infatti che il medico di medicina generale all’interno dello studio sia affiancato da altre figure professionali, come l’infermiere di famiglia e i collaboratori di studio, con compiti essenziali per l’erogazione dell’assistenza. Il modello pugliese ha quindi realizzato, unico in Italia, l'integrazione sul piano orizzontale tra medici e infermieri, ognuno con le proprie specificità professionali, senza verticismi o primariati. La medicina di famiglia in Puglia da oltre 10 anni contribuisce a dare occupazione a oltre 2000 collaboratori di studio e a 650 infermieri. Uno degli obiettivi del progetto è dimostrare l'efficacia del modello e ampliare quindi la capacità assistenziale della medicina generale, consentendo ai 3300 medici di famiglia pugliesi di assumere un collaboratore e un infermiere.