Medici con partita Iva assunti negli ospedali

Dopo il Policlinico la selezione riguarda l'Asl di Taranto mentre a Brindisi e Lecce via libera ai non specializzati

sabato 17 agosto 2019

Repubblica Bari - 

Antonello Cassano

Non solo medici a partita Iva, ma anche giovani laureati non specializzati assunti in pronto soccorso. Per coprire le gravi carenze di personale le Asl pugliesi fanno ricorso a assunzioni che in alcuni casi vanno in contrasto con quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, scatenando la protesta dell'Ordine dei medici e dei sindacati.

 Fenomeni sempre più diffusi, al punto tale da spingere ora la Regione a intervenire per approvare un regolamento in grado di disciplinare il ricorso a queste figure. Ai casi già citati del Policlinico di Bari che ha messo a punto un regolamento per assumere medici a partita Iva provocando la reazione contraria della Cgil, e dell'Asl Bat che ha assunto alcuni giovani non specializzati nei suoi pronto soccorso, ora se ne aggiungono di nuovi provenienti dalle altre aziende.

L'Asl di Taranto per esempio ha stipulato " in via eccezionale" alcuni contratti a partita Iva per assumere pediatri di libera scelta in grado di coprire alcuni turni in pediatria. "Opzione — fa sapere il direttore generale Stefano Rossi — che però non verrà replicata". Poi ci sono i casi delle Asl di Lecce e Brindisi che invece fanno ricorso ai medici laureati non specializzati nei pronto soccorso e nei reparti di medicina generale. La situazione più critica è nel pronto soccorso dell'ospedale Perrino di Brindisi. Qui su un organico di 15 medici, ce ne sono otto non specializzati: " Ma questa situazione non è sostenibile — avverte il dg Giuseppe Pasqualone — non è consentito firmare un contratto di dirigente medico a chi non è specializzato.

Quindi siamo in piena violazione della norma. La Regione deve regolamentare il ricorso a queste figure. Noi lo abbiamo fatto perché non sapevamo come andare avanti. Ma allo scadere dei contratti manderemo via i ragazzi. Non so come faremo a tenere aperte le strutture". Ecco perché ora sul caso interviene anche la Regione. Il direttore del dipartimento Salute della Regione, Vito Montanaro, si prepara a stilare un regolamento per normare l'uso di queste misure eccezionali. Montanaro vuole farlo in accordo con l'Ordine dei medici e con i sindacati, aspettando di capire se una decisione simile già presa dalla Regione Veneto (che ha deciso di assumere 500 medici non laureati) andrà in porto oppure verrà bloccata.

" Il regolamento servirà a stabilire i casi eccezionali in cui si potrà fare ricorso a medici non specializzati e medici con partite Iva, vale a dire solo dopo aver effettuato le mobilità, aver fatto scorrere le graduatorie e aver bandito concorsi. Nel frattempo la Regione sta puntando a risanare le carenze di personale portando avanti le procedure per assumere 1.500 medici, duemila infermieri e 1.500 operatori socio sanitari".