A noi non serve un nuovo Garibaldi. L'esempio del 118 ci spiega perchè
Lettera alla Gazzetta del Mezzogiorno del 23 giugno 2013
domenica 23 giugno 2013

Non solo brutte notizie dalla Sanità, verrebbe da dire.
Scrivo per raccontare una bella storia nostrana, che avrebbe potuto essere tragica ma che, invece, ha avuto un lieto fine grazie al contributo dei suoi protagonisti.
In data 24 maggio, mia madre ha rischiato la morte a causa di un grave quanto inaspettato shock anafilattico.
Aveva infatti assunto un ben noto medicinale da banco per placare un normalissimo mal di stomaco senza poter prevedere che quello che avrebbe dovuto essere un rimedio amico si sarebbe invece rivelato un nemico letale. È stato proprio il medicinale, infatti (che pur era stato assunto in precedenza senza alcun problema conseguente) a causarle la grave crisi che l'ha portata a perdere i sensi, prima, e ad un vero e proprio coma in seguito.
Ebbene, la situazione sarebbe senz'altro degenerata se non fosse stato per il rapido e miracoloso intervento del 118.
A seguito della nostra telefonata, infatti, la postazione 118 di Triggiano (Bari) ha prontamente inviato una sua ambulanza con a bordo una squadra degna delle migliori rappresentazioni cinematografiche e televisive sui medici. L'autista, le operatrici e il medico, infatti, con l'attenzione vigile, pur mantenendo sempre la calma e dimostrando una invidiabile professionalità hanno gestito la crisi arginando a poco a poco il rischio
di morte e riportando con la calma e la pazienza del mestiere, tutti i valori alla norma. Una storia di eroismo quotidiano, magari semplice routine per i suoi protagonisti, ma una storia che nella semplicità dei suoi gesti racconta il valore di una professione (quella medica, in questo caso) che può cambiare il senso di molte esistenze, se solo svolta con la dovuta passione.
Una storia che racconta un altro paese italiano, diverso da quello spesso dipinto dalle nostre stesse voci: un paese fatto di persone che ogni giorno, nonostante tutto, nonostante la crisi, nonostante le circostanze affatto perfette, escono di casa per andare al lavoro con la consapevolezza di voler fare del proprio meglio, sempre e comunque. Ed è solo questo, alla fine dei conti, che cambia la Storia.
All'Italia non serve un nuovo Garibaldi, ma basterebbe anche solo un po' dell'impegno di questa squadra di medici in ognuno di noi per fare la differenza.
Mariana Virginia Scavo - Noicattaro (Bari)