Ginecologi verso lo sciopero

Comunicato Stampa dell'Ordine dei Medici di Bari

martedì 22 gennaio 2013

Ginecologi verso lo sciopero: contenzioso legale e de-finanziamento della Sanità mettono a rischio la sostenibilità del sistema sanitario italiano! È stato proclamato per il prossimo 12 febbraio il primo sciopero nazionale di ginecologi, ostetrici e chirurghi di quest’area di specializzazione, contro “i tagli alla Sanità che hanno messo in ginocchio l’assistenza e il contenzioso medico-legale, arrivato ormai a livelli insostenibili”.

L’Ordine dei Medici di Bari esprime, ancora una volta, la forte preoccupazione che il diritto alla salute possa essere compromesso da un de-finanziamento della sanità italiana, dovuto a scelte economiche discutibili, così come manifesta la convinzione che la sostenibilità del nostro Servizio Sanitario Nazionale, universalistico, equo e solidale, si possa attuare anche attraverso la riduzione dei costi dovuti al contenzioso tra medici e pazienti e al ricorso alla cosiddetta “medicina difensiva”.

“L’annuncio di uno sciopero indetto da associazioni professionali mediche di area ostetrico-ginecologica e chirurgica è un’ulteriore preoccupante testimonianza di quel profondo disagio professionale e civile, non più sopportabile, a cui vanno date risposte chiare e risolutive”, si legge in una nota diffusa dal Comitato Centrale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, a nome di tutti gli Ordini dei Medici italiani.
 
“La sostenibilità del nostro Sistema Sanitario Nazionale. universalistico, equo e solidale, fortemente minacciato da un de finanziamento pubblico pari a circa trenta miliardi di euro nel quadriennio 2011-2014, deve altresì provvedere, al pari di altri determinanti, al contenimento dei costi del contenzioso per eventi avversi, a cui si sommano quelli legati alla inappropriatezza e inefficacia di comportamenti difensivi dei professionisti e delle strutture.

Proteggere la sostenibilità della nostra sanità pubblica vuol dire, dunque, affrontare anche questa questione invertendo quella perversa spirale culturale, giurisprudenziale, organizzativa e gestionale che la alimenta, producendo costi inappropriati e devastanti ferite nel rapporto fiduciario tra cittadini, professionisti e istituzioni sanitarie”.

“A tutti coloro che si apprestano a guidare il Paese nei prossimi anni”, ha dichiarato il dott. Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei Medici di Bari, “chiediamo un’assunzione di responsabilità per garantire il diritto alla salute ai cittadini italiani, pari a quella dei tanti professionisti che ogni giorno, con spirito di servizio e senso di abnegazione, garantiscono tale diritto in condizioni difficilissime, a causa spesso di una non ottimale gestione del sistema”.

Sono necessarie politiche proattive di organizzazione e gestione delle attività mediche e sanitarie in ragione della sicurezza dei pazienti e degli operatori, sviluppando ambienti e condizioni di lavoro idonei alla prevenzione e alla gestione del rischio clinico. “Più volte abbiamo evidenziato”, ha continuato il Presidente Anelli, “il tentativo da parte di coloro che amministrano la sanità di riversare sui medici e sugli operatori sanitari le responsabilità della disorganizzazione del sistema nella nostra Regione.

Ciò ha determinato nelle nostre ASL pugliesi un aumento del rischio clinico, con tutte le prevedibili conseguenze ivi compreso l’aumento del contenzioso medico-paziente”.

È necessario, così, avviare iniziative legislative tese a riconoscere alle attività mediche e sanitarie, al pari della loro funzione sociale di perseguire il bene dell’individuo e della collettività, anche il rischio a questo connesso, così come è stato peraltro già riconosciuto alla Magistratura.

Tale rischio sociale va assunto dalla collettività in modo equo e giusto, fermo restando il diritto in capo al cittadino al risarcimento di un danno subìto e la valutazione ed eventuale sanzione di profili di responsabilità da parte del medico. Infine, è necessario definire limiti all’entità dei risarcimenti attraverso parametri di valutazione economica del danno oggettivi, uniformi ed equi, così come già avviene in altri paesi europei.

Altri articoli sull'argomento