I genitori No vax pretendono le analisi il medico li ricusa

Dopo la richiesta si rifiutano di far visitare il bambino - L'Ordine: "La dottoressa di famiglia ha agito bene"

sabato 23 settembre 2017

La Repubblica Bari
SILVIA DIPINTO Impossibile «trascrivere esami meramente proposti da altri», ecco perché «essendo venuto meno il rapporto fiduciario, indispensabile per proseguire la funzione di pediatra di vostro fi- glio, ho provveduto alla revoca dello stesso». Firmato: la (ex) dottoressa. Succede a Bitonto, una manciata di chilometri a nord di Bari. A inviare la lettera di ricusazione è la pediatra di un bimbo di cinque anni, i cui genitori con evidenti convinzioni «no vax» avevano più volte chiesto la prescrizione di esami prevaccinali. «Mio figlio è un soggetto allergico ed ha già avuto alcune malattie, per cui avrebbe diritto al vaccino monovalente», racconta la mamma.

 A PAGINA III  La mamma ha preteso con raccomandata la prescrizione di test antiallergici senza far visitare il bambino. La dottoressa risponde con la revoca "Niente esami inutili per vostro figlio" la pediatra ricusa i genitori No vax SILVIA DIPINTO Impossibile «trascrivere esami meramente proposti da altri», ecco perché «essendo venuto meno il rapporto fiduciario, indispensabile per proseguire la funzione di pediatra di vostro figlio, ho provveduto alla revoca dello stesso». Firmato: la (ex) dottoressa. Succede a Bitonto, una manciata di chilometri a nord di Bari. A inviare la lettera di ricusazione è la pediatra di un bimbo di cinque anni, i cui genitori con evidenti convinzioni No vax avevano più volte chiesto la prescrizione di esami prevaccinali. «Mio figlio è un soggetto allergico e ha già avuto alcune malattie, per cui avrebbe diritto al vaccino monovalente», racconta la mamma, che ha reso nota la vicenda sui social network. «Alla dottoressa i genitori si sono rivolti perfino tramite raccomandata, dandole la sensazione di metterla in mora,  è invece la solidarietà espressa alla collega da parte dell'Ordine dei medici  ecco perché ha deciso di fare valere quello che è un suo diritto: ricusare un paziente, nel caso in cui venga meno il rapporto di fiducia». La storia della dottoressa di Bitonto rimbalza sulle pagine Facebook animate dal dibattito No vax e raccoglie centinaia di commenti. A diffondere la lettera del medico è per prima la mamma del bambino, che sul suo profilo Facebook chiede a tutti di «condividere la risposta perché tutti sappiano la sanità come funziona».

L'incipit fa il giro del web. «Ecco cosa accade ai genitori scomodi - denuncia la donna -  Abbiamo chiesto formalmente alla pediatra di prescriverci richieste di analisi, per conoscere le sensibilità alle varie allergie e intolleranze di nostro figlio, data la presenza di avvenimenti importanti avvenuti in precedenza: credo sia lecito saperlo». Il post viene subito ripreso dalle pagine No vax e giù una sfilza di commenti di disappunto (non sempre con toni moderati) sull'operato della professionista. "Il mio pediatra prò vax mi dice sempre che il miglior dottore per i figli è la mamma.

Poi per avere una pediatra così, meglio un lupo", è uno dei tanti. "Signora, ha un'arma in più in mano: conservi la lettera, servirà ai colloqui con la Asl per dimostrare che non le permetto- no gli accertamenti e quindi non se la sente di vaccinare senza questi dati", è il suggerimento. Non sono in pochi, però, a ironizzare sulle ferme convinzioni della mamma del bimbo. "Se avesse davvero voluto conoscere lo stato di salute del figlio, avrebbero fatto gli esami privatamente", insinuano i più maliziosi. La dottoressa, contattata telefonicamente da Repubblica, preferisce non commentare. In sua difesa interviene direttamente il presidente dell'Ordine dei medici di Bari, Filippo Anelli, che assieme alla direzione del distretto Asl di Bitonto riceve la missiva della collega, per conoscenza. «L'ho sentita e credo abbia tutto il diritto di agire come ha fatto - spiega il presidente - perché a prescindere dai contenuti delle divergenze, non va sottovalutato il gesto dei pazienti di inviare addirittura una raccomandata, come a mettere in mora la pediatra». La preoccupazione del presidente è che «le fake news che circolano in rete sul tema dei vaccini possano minare il rapporto di reciproca fiducia tra pazienti e medici, rendendo impossibile il dialogo». All'Ordine ia dottoressa ha ribadito di avere chiesto di visitare il bambino, prima di procedere con qualsiasi accertamento. "Mi preme precisare che la prescrizione di indagini diagnostiche da parte di un medico, scaturisce da un'attenta valutazione anamnestica e clinica del caso, secondo scienza e coscienza", si legge infatti nella lettera di risposta ai genitori. «La collega ci ha ribadito di avere avuto difficoltà a visitare il piccolo paziente - conferma Anelli - e' di non avere voluto prescrivere esami inutili, solo perché chiesti dai genitori». La mamma No vax, però, non si arrende. «La raccomandata è stata mandata a seguito di una respinsione verbale controreplica su Facebook  Ci siamo rivolti a lei per le continue sensibilità di allergie del bambino, indipendentemente dalle scelte vaccinali eravamo preoccupati per la salute del piccolo». Poi il focus sui vaccini. «Poiché il bambino aveva sviluppato malattie esantematiche e pertosse, abbiamo chiesto se era utile sapere quali fossero state, tramite analisi anticorpali, per avere diritto a esenzioni o al vaccino monovalente  è la chiusura  Ci è stato detto che abbiamo fatto perdere tempo, ed è la dimostrazione che nessun pediatra gradisce genitori scomodi». Il motivo della condivisione della vicenda sui social network? «Perché la gente non deve rimanere ignorante di fronte a quello che ci spetta. Ricordo che il governo ci lascia soli quando noi abbiamo bisogno di aiuto»