Tari non dovuta da studi medici, i Mmg in Confprofessioni scrivono ai Comuni
La legge di stabilità non fornisce indicazioni chiare in tal senso
mercoledì 14 gennaio 2015

I rifiuti ordinari non equivalgono a quelli pericolosi come siringhe usate e non sterilizzate. Dopo il Ministero dell'Economia lo dice la Legge di stabilità (143/2014) al comma 649. Ma gli studi che producono entrambi come devono regolarsi? Medici di famiglia e dentisti riuniti in Confprofessioni (cioè nelle loro vesti di titolari di studio e datori di lavoro) hanno scritto all'Associazione dei comuni Anci per chiedere criteri uniformi in tutti i comuni per l'esenzione, parziale o totale, dalla Tari.
Nella misura in cui non producono rifiuti ordinari ma speciali, essi non devono sottostare alla tassa. Né i comuni possono decidere nei propri regolamenti che questo o quel rifiuto pericoloso o "ambiguo" sia assimilabile. Recita il comma 649 della Finanziaria: «nel determinare la superficie assoggettabile alla Tari non si tiene conto della parte di essa ove si formano, in via continuativa e prevalente, rifiuti speciali, al cui smaltimento sono tenuti a provvedere a proprie spese i relativi produttori, a condizione dimostrino l'avvenuto trattamento in conformità alla normativa vigente».
La legge trae spunto dalla risoluzione 2 dell'Agenzia delle Entrate d'inizio dicembre, la quale invitava i Comuni a consultare le categorie di soggetti interessati dal citato comma "per consentire una migliore ed efficace applicazione della normativa".
Nella misura in cui non producono rifiuti ordinari ma speciali, essi non devono sottostare alla tassa. Né i comuni possono decidere nei propri regolamenti che questo o quel rifiuto pericoloso o "ambiguo" sia assimilabile. Recita il comma 649 della Finanziaria: «nel determinare la superficie assoggettabile alla Tari non si tiene conto della parte di essa ove si formano, in via continuativa e prevalente, rifiuti speciali, al cui smaltimento sono tenuti a provvedere a proprie spese i relativi produttori, a condizione dimostrino l'avvenuto trattamento in conformità alla normativa vigente».
La legge trae spunto dalla risoluzione 2 dell'Agenzia delle Entrate d'inizio dicembre, la quale invitava i Comuni a consultare le categorie di soggetti interessati dal citato comma "per consentire una migliore ed efficace applicazione della normativa".
Nell'esentare dalla Tari i produttori di rifiuti speciali i comuni non agiscono tutti allo stesso modo, C'è chi prevede (Milano, comuni liguri) una riduzione della tassa in percentuale relativa alla superficie dello studio adibita a produrre rifiuti speciali A Roma si prevede uno sgravio del 30% ma sulla sola area produttrice di rifiuti speciali o, laddove non possa essere individuata, sull'intera area dell'immobile adibito a studio. Per queste difformità i camici auspicavano una normativa uniforme.
La Finanziaria 2015 ha detto un'altra cosa: i comuni devono ridurre il tributo in proporzione alla quantità di rifiuti speciali che i produttore dimostra di aver avviato al riciclo. Ora Fimmg, Andi, e pediatri Fimp, oltre a veterinari Anmvi e psicologi Plp chiedono ad Anci di essere chiamati per individuare «in modo inequivocabile le attività produttive beneficiarie delle riduzioni/esenzioni, fra le quali rientrano gli studi professionali e in particolare gli studi sanitari (medici, odontoiatrici) che producono rifiuti speciali non assimilabili agli urbani». E ricordano che "il verificarsi della produzione in via continuativa e prevalente di rifiuti speciali determina l'esclusione dalla Taridelle superfici produttive di tali rifiuti".
La Finanziaria 2015 ha detto un'altra cosa: i comuni devono ridurre il tributo in proporzione alla quantità di rifiuti speciali che i produttore dimostra di aver avviato al riciclo. Ora Fimmg, Andi, e pediatri Fimp, oltre a veterinari Anmvi e psicologi Plp chiedono ad Anci di essere chiamati per individuare «in modo inequivocabile le attività produttive beneficiarie delle riduzioni/esenzioni, fra le quali rientrano gli studi professionali e in particolare gli studi sanitari (medici, odontoiatrici) che producono rifiuti speciali non assimilabili agli urbani». E ricordano che "il verificarsi della produzione in via continuativa e prevalente di rifiuti speciali determina l'esclusione dalla Taridelle superfici produttive di tali rifiuti".
Mauro Miserendino