Isa e forfettari, a ottobre si può versare con lo 0,40%

Chi ha già assolto rate con importi diversi deve chiudere a settembre

venerdì 02 agosto 2019

Sole 24 ore 

L’agenzia delle Entrate, con la risoluzione 71/E/2019, spiega la proroga dei versamenti dei modelli Redditi 2019, per l’anno 2018. I contribuenti soggetti agli Isa, nonché i contribuenti “collegati”, come, ad esempio, i soci di società di persone e quelli delle società a responsabilità limitata in trasparenza o i collaboratori di imprese familiari, possono eseguire i versamenti a saldo per il 2018 e primo acconto per il 2019 entro il 30 settembre 2019, senza interessi. Questi contribuenti possono anche eseguire i versamenti entro i 30 giorni successivi, dal primo al 30 ottobre 2019, con lo 0,40% in più e senza interessi. Resta ferma la facoltà di versare, prima del 30 settembre, le somme dovute in base agli ordinari piani di rateazione, senza cioè beneficiare della proroga. In questo caso, entro il 30 settembre 2019, si devono versare le prime quattro rate, senza interessi.

C’è poi il caso di chi ha già cominciato a pagare a rate ma ora vuole salire sul treno della proroga. In questa circostanza, se si sposta il pagamento dell’importo ancora dovuto dal 1° al 30 ottobre con la maggiorazione dello 0,40%, si deve comunque completare il versamento delle prime tre rate entro il 30 settembre senza maggiorazioni e senza interessi, nel rispetto del principio che «la proroga è gratuita».

Infine, se il contribuente, che ha diritto alla proroga, esegue versamenti con scadenze e importi a libera scelta, senza cioè avvalersi di alcun piano di rateazione, le differenze dovute a saldo devono essere versate al più tardi entro il 30 settembre 2019, senza interessi. La proroga al 30 settembre riguarda, in particolare, le persone fisiche ed i soggetti collettivi, società di persone e società di capitali comprese, che esercitano attività per le quali sono stati elaborati i nuovi Isa, a prescindere dall’esistenza di cause di esclusione o di inapplicabilità, e che dichiarano ricavi o compensi non superiori al limite stabilito dalla legge (5.164.569 euro). Beneficia della proroga anche chi per il periodo d’imposta 2018 ha applicato il regime forfettario o quello dei minimi, o dichiara altre cause di esclusione dagli Isa o determina il reddito con altri criteri forfettari.

Per i contribuenti che pagheranno a rate, pagando la prima entro il 30 settembre, le rate successive si ridurranno a due, in scadenza il 16 ottobre e il 16 novembre, che slitta a lunedì 18 novembre, per i titolari di partita Iva ed il 31 ottobre e 30 novembre, che slitta al 2 dicembre 2019, per i non titolari di partita Iva. Senza dimenticare che il secondo acconto per il 2019, da pagare in unica soluzione, scade anche il 2 dicembre 2019. I contribuenti, destinatari della proroga, possono comunque “rinunciare” al differimento, magari perché hanno già preparato i modelli F24 per i pagamenti. In questo modo, eviteranno le complicazioni che possono derivare dal dovere rideterminare il piano di rateazione, riducendo il numero delle rate. Possono cioè proseguire il piano di rateazione scelto, senza considerare la proroga.