Medici del 118 spostati dalle ambulanze ai PPIT: a rischio l'assistenza ai cittadini

Gaballo: "Con la carenza cronica di personale che abbiamo, rischiamo di non poter più assistere adeguatamente i cittadini”

giovedì 02 dicembre 2021

Bari, 2 Dicembre 2021. “Una serie di ordini di servizio delle Asl stanno spostando il personale medico del 118 dalle ambulanze ai Punti di primo intervento territoriale. Con la carenza cronica di personale che abbiamo, rischiamo di non poter più assistere adeguatamente i cittadini” - dichiara Nicola Gaballo, Responsabile Area Emergenza Urgenza della Fimmg Puglia.

Su una pianta organica prevista a livello regionale di 530 operatori, al momento sono meno di 400 i medici operativi. Questa situazione critica è stata ulteriormente aggravata nelle ultime settimane da una serie di ordini di servizio delle Asl: il personale del 118 è stato ricollocato nei PPIT, i punti di primo intervento territoriale, che in base al Regolamento regionale del 10 marzo 2017 N° 7 avrebbero dovuto essere riconvertiti in postazioni mobili del 118 entro il 31 dicembre dello stesso anno. Molti di questi punti di primo intervento sono invece rimasti aperti, con una mancata ottemperanza della legge regionale, ed ora drenano preziose risorse umane del 118 al territorio.

“È sempre più elevato il rischio che l’ambulanza del 118 chiamata dai cittadini non abbia il medico a bordo e quindi non possa adottare i protocolli di primo intervento, per esempio in caso di infarto miocardico, che richiedono la presenza di un medico” - continua Gaballo - “Critichiamo il merito, perché le scelte delle Asl mettono a repentaglio la qualità dell’assistenza offerta ai cittadini, ma anche il metodo: vengono adottati ordini di servizio nei confronti di personale del 118 che non è personale dipendente ma personale in convenzione parasubordinato.”

“Chiediamo un intervento tempestivo del Presidente Emiliano e del Direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia” - conclude Gaballo -  “Siamo disponibili ad un confronto per risolvere i problemi che stanno affrontando le Asl in questo momento difficile per la sanità regionale. Del resto, siamo sempre stati disponibili anche in passato a individuare soluzioni condivise, quando siamo stati coinvolti.”