Sanzioni Pos e spesometro agitano l'autunno dei medici. Le ultime novità

Ancora in attesa del decreto sulle sanzioni. I professionisti nel dubbio

mercoledì 27 settembre 2017

Doctor 33

Sanzioni ai professionisti sprovvisti di lettore bancomat ed ombre sui continui rinvii del nuovo onere dello spesometro agitano l'autunno di medici e odontoiatri. Sul fronte Pos, girano già le prime bozze del decreto del Ministero dell'Economia che introdurrà 30 euro di sanzione per ogni operazione che un professionista non potrà consentire in quanto non dotato di lettore di carte di debito (bancomat) e di credito. Sono tenuti all'adempimento imprese e professionisti che effettuino attività di vendita di prodotti e prestazioni di servizi; le sanzioni non scatterebbero in caso di impossibilità oggettiva (difetto di connessione); per chi non ha il dispositivo, la loro introduzione porterebbe a compimento il percorso iniziato a giugno di tre anni fa con il decreto Mef 27/1/14 che introduceva l'obbligo e continuato con la Finanziaria 2016 che ha previsto generiche sanzioni da specificare regolamentare entro febbraio 2016: quasi venti mesi dopo, entrato in vigore il regolamento Ue che consente di chiedere alle banche di tenere le commissioni su piazza italiana entro lo 0,2% nell'arco dell'anno rispetto al valore della transazione, non ci sarebbero più scusanti per i riottosi legate al costo delle operazioni. Il decreto è atteso a giorni.

Intanto, numerosi professionisti si stanno attrezzando per consegnare ai commercialisti l'elenco in Excel delle fatture da inviare all'Agenzia delle Entrate con i dati di clienti e fornitori per la redazione del nuovo "spesometro" semestrale (dal 2018 sarà trimestrale come la liquidazione IVA); delle fatture emesse o ricevute, vanno indicati anche numero data e tipo di operazione. Il termine per l'onere è passato dal 18 al 28 settembre e poi al 5 ottobre ma potrebbe slittare ancora.

Al rinvio non è estranea la sospensione del canale Entratel dell'Agenzia delle Entrate che si è avuta in questi giorni a seguito della scoperta di una falla nel sistema d'accoglienza delle fatture elettroniche; digitando il codice fiscale dei professionisti tenuti alla spedizione di queste fatture i commercialisti per un certo periodo hanno potuto vedere "in chiaro" i dati di tutti i clienti e fornitori. Il direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, rassicura i contribuenti: nessun utente può visualizzare dati da altri soggetti per i quali non è stato espressamente delegato dal sistema. Ma il ripristino sta avvenendo a tappe.

Su alcune funzionalità, riporta il sito dell'Agenzia delle Entrate, «non sono ancora attive le seguenti funzionalita: modifica dei dati fattura attraverso interfaccia web; visualizzazione delle notifiche di esito delle fatture elettroniche, delle comunicazioni trimestrali Iva e relative ai corrispettivi; la precompilazione dei dati all'interno della funzionalitaÌ di generazione dati fattura». Restano attivi tutti gli altri canali di trasmissione dei dati attraverso software gestionali.
Mauro Miserendino