Busseto - Medaglia di bronzo alla memoria del dottor Carosino

Il medico ucciso due anni fa da un suo paziente

martedì 11 dicembre 2012

(dalla Gazzetta di Parma)

BUSSETO - Nel corso di una toccante e significativa cerimonia ufficiale che si è svolta ieri in Prefettura è stata consegnata la medaglia di bronzo al valore civile che il presidente della Repubblica ha concesso alla memoria del dottor Claudio Carosino, il  medico di famiglia ucciso il 24 ottobre di due anni fa, a Roncole Verdi, da un suo paziente.
L’onorificenza è stata consegnata, nelle mani della vedova Maurizia, che era affiancata dai figli Cristina e Stefano e dalla mamma del medico, Pia Scandolara, dal prefetto Luigi Viana, dal presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, dal sindaco Maria Giovanna Gambazza e dal presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Parma Pierantonio Muzzetto.
Presenti, per la speciale occasione, anche la senatrice Albertina Soliani, i consiglieri regionali Roberto Garbi e Luigi Giuseppe Villani, il direttore generale dell’Ausl Massimo Fabi con il direttore del Distretto di Fidenza dell’Ausl Maria Rosa Salati, il direttore dell’Azienda ospedaliera di Parma Leonida Grisendi i vertici dell’associazione Medici cattolici italiani di Parma.
E' inoltre intervenuta alla cerimonia, da Busseto, l’amministrazione comunale al completo, con i medici della Casa della salute (dedicata allo stesso Carosino che a lungo si spese per la realizzazione di questa «medicina di gruppo»), il parroco monsignor Stefano Bolzoni col rettore del convento di Santa Maria degli Angeli padre Pedro Martinez.
Presenti alla consegna anche  le rappresentanze delle associazioni Avis e Pubblica assistenza (coi labari) e di numerose altre realtà di volontariato locali, tra cui l’associazione Aiuto minori terzo mondo onlus (di cui Carosino era presidente).
La medaglia al merito civile, da parte del presidente della Repubblica, è stata concessa alla memoria del dottor Carosino con questa motivazione:
«Medico di famiglia, svolse la sua professione per più di trent’anni nel centro cittadino di Sant’Andrea di Busseto e nelle frazioni viciniori con grande slancio, passione e disponibilità. Una domenica pomeriggio veniva ucciso a colpi di fucile da un suo paziente affetto da disturbi psichici, che con spirito di dedizione era andato a visitare. Chiaro esempio di umana solidarietà ed elevato senso del dovere».
Del grande «medico di campagna», come lui amava definirsi, il prefetto Luigi Viana ha quindi evidenziato l’esperienza di vita «vissuta sempre con una passione, una professionalità e una dedizione sicuramente fuori dal comune e che contribuiscono a tratteggiare una figura simbolica, un esempio da indicare alle giovani generazioni di medici».
In questi due anni, alla Prefettura sono infatti giunti più contributi, non solo dal Comune, al fine di giungere a questo riconoscimento e, proprio dalla lettura degli atti formali e delle testimonianze è emersa «una figura – ha detto ancora il prefetto Viana – di un grande uomo prima ancora che di un grande medico».
Ecco quindi che il prefetto ne ha sottolineato del dottor Carosino quelle qualità umane e dialettiche «di cui era naturalmente dotato e che ne facevano risaltare le caratteristiche di particolare spessore e sensibilità. Basti pensare alla sua costante disponibilità per i pazienti, che non conosceva orari e riposi, notturni o festivi».
Tutta una serie di valori, quelli dimostrati sempre e concretamente da Carosino che sono più che mai validi e reali e che «abbiamo il dovere morale – ha detto ancora il Prefetto – di perseguire e coltivare nella nostra attività e nel nostro impegno quotidiano».
Alle parole del prefetto hanno fatto seguito quelle del sindaco Gambazza, del presidente della Provincia, Bernazzoli e quelle del presidente dell’ordine dei medici di Parma, Muzzetto.
Tutti, in diversi modi ed a più riprese, hanno rimarcato le grandi e non comuni qualità umane e professionali di Carosino, un medico che, nella sua umiltà e nel suo restare fuori dai riflettori, con quel sorriso che lo ha costantemente caratterizzato  nella sua vita e con quella dolcezza unica che usava nei confronti dei suoi pazienti, ha scritto, non solo per Busseto, una eccezionale pagina di storia. Pagina fatta di valori autentici, reali: un patrimonio da tutelare e da portare avanti.