Bollini per i farmaci: ancora nove anni per adeguarsi alla normativa

Con le nuove targhe verranno accantonati i bollini adesivi oggi in uso e si andrà verso la dematerializzazione totale

lunedì 25 maggio 2015


Dott-Net

L’Italia ha nove anni di tempo per adeguare alle norme europee i bollini che identificano le confezioni dei farmaci in commercio. Lo ha ricordato mercoledì il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, in risposta a un’interrogazione presentata alla Camera, in commissione Affari sociali. 

La direttiva 62/2011/Ue, ha spiegato il rappresentante del Governo, introduce un nuovo sistema di targatura dei farmaci ed è stata recepita dal nostro Paese con il d.lgs 17/2014, noto anche come decreto anticontraffazioni. Il legislatore comunitario, tuttavia, ha previsto «tempi sufficientemente lunghi e calcolati per l'entrata in vigore» del provvedimento, «per consentire ai fabbricanti di procedere agli adeguamenti previsti».

Nel caso dell’Italia, ha continuato De Filippo, ai tre anni di tempo che la direttiva concede a tutti gli Stati dell’Unione ne vanno aggiunti altri sei, quelli che la stessa direttiva riconosce a tutti i paesi in cui è già in funzione un sistema nazionale di targatura dei medicinali. Gli anni si calcolano dalla data di emanazione degli Atti delegati, che la Commissione europea dovrebbe licenziare entro giugno, quindi se le previsioni verranno confermate l’Italia passerà al nuovo sistema entro il 2024. «Risulta dunque poco opportuno» ha concluso il sottosegretario «intraprendere in questo momento azioni di cambiamento che non tengano conto dell'effettivo scenario futuro, considerato il grande impatto sulla produzione e distribuzione finale che un nuovo meccanismo di identificazione comporterebbe».

Vale la pena ricordare che il nuovo sistema europeo rappresenterà anche la fase 2 della ricetta digitale: con le nuove targhe, infatti, verranno accantonati i bollini adesivi oggi in uso e si andrà verso la dematerializzazione totale, fustellatura compresa. Promofarma, la società di servizi informatici, di Federfarma, sta seguendo da vicino il processo per consentire alle farmacie di farsi trovare pronte all’appuntamento.