«I medici di base? Sono del tutto inutili»

Il dottor Lopez a 70 anni si toglie qualche sassolino dalla scarpa

sabato 04 maggio 2019

 «I medici di base? Sono del tutto inutili» "

Non ha peli sulla lingua, come suol dirsi Michele Lopez. E' andato in pensione, da medico convenzionato del 118 a Gioia e Ca-samassima, il 1° novembre 2018 a 70 anni. Non ha utilizzato alcuna «Quota 100». Ed ora si sente libero di esprimere tutto ciò che pensa. «Con "Quota 100" la carenza di medici e infermieri si aggraverà perché chi potrà andrà in pensione - esordisce.

Fa un paragone con la Lombardia e poi si pone una domanda, dandosi da solo anche la risposta -. Il servizio di emergenza territoriale del 118 in Puglia annovera circa 500 o 600 medici in tutta la regione. In Lombardia sono appena 50. Perché c'è questa differenza?. Perché in Lombardia il medico del 118 arriva dal paziente con l'elicottero.

Tutto il resto delle prestazioni è svolto da ambulanze con infermiere a bordo; solo quando quest'ultimo ritiene indispensabile la presenza di un medico si utilizza l'elicottero che preleva il medico, unico esperto che può essere utile in casi davvero importanti». In pratica un sistema completamente diverso dal nostro. Una questione di differente organizzazione del lavoro. Poi sul problema deUa carenza dei medici esplode: «I medici di base ormai non sono più medici ma solo timbratori.

Conosco medici di base che non hanno mai visto in faccia il loro paziente. La ricetta viene spesso firmata dalla segretaria. La carenza dei medici va vista anche sotto questa luce». Quindi secondo Lopez, una parte dei medici sarebbe poco utilizzata, e risolvere il problema potrebbe servire per liberare risorse per gli ospedali.

«Oggi il medico di base è inutile, non svolge più la funzione per la quale la sua figura è stata istituita. Il medico di base quando ti serve non lo trovi. Normalmente non risponde mai al telefono ma se risponde dice al paziente che è impegnato». E ancora: «Sappiamo di studi medici aperti solo per due ore al giorno. Le visite a domicilio non le fanno quasi mai, ma se li chiami ti diranno che stanno facendo una visita a domicilio».

Questo che significa? «Che il paziente si rivolge al pronto soccorso e ai medici del 118 per una sciocchezza che potrebbe essere risolta dal medico di base. Nel punto di primo intervento dove ho lavorato spesso venivano pazienti per un'influenza o per dolori addominali. E' logico che poi i pronto soccorso del Miulli e del Di Venere si intasano e questo genera tensioni enormi perché il medico non riesce più a smaltire quelle lunghe file».

Un concetto che sta molto a cuore a Lopez tanto che rincara la dose: «Ormai il medico di base non visita più nessuno e allora il paziente chiama il 118. Accade che l'ambulanza sia così occupata per sciocchezze che magari un paziente in vera emergenza è costretto ad attendere. Siamo all'assurdo. So che adesso il sindacato dei medici di base si rivolterà contro di me, ma la verità è che i medici di famiglia lavorano poco e male. Questo svilisce anche la loro di professione, ne fa degli impiegati». La sua conclusione è amara: «A ciò si aggiunge che gli ospedali stanno chiudendo tutti. Se devi essere ricoverato è notorio che devi prima passare da uno specialista che lavora in quel reparto, altrimenti per te non c'è posto». Valentino Sgaramella