Vaccini obbligatori fino a diciassette anni "Senza attestazioni scuole vietate"

Chironna: "Una buona notizia per fermare il calo che si è verificato negli ultimi anni"

venerdì 25 novembre 2016

REPUBBLICA BARI

ANTONELLO CASSANO VACCINI obbligatori per i minori fino a 17 anni di età. Chi non si vaccina non potrà accedere agli asili nido e alle scuole elementari e medie inferiori e superiori. La Puglia sceglie una linea ancora più dura di quella già adottata dalla Regione Emilia Romagna che nei giorni scorsi ha approvato una legge in cui si obbligano alla vaccinazione tutti i bimbi che frequentano gli asili nido. Per il momento quella pugliese è una proposta di legge, presentata dai consiglieri regionali Fabiano Amati (Pd) e Sabino Zinni (Emiliano Sindaco di Puglia) che dovrà passare prima al vaglio della commissione e poi dovrà essere approvata in consiglio regionale: «Se vaccinarsi è obbligatorio che lo diventi davvero - dichiarano i due consiglieri di maggioranza - Una legge che obbliga non è uno scherzo. Sulla scia di quanto fatto dalla Regione Emilia Romagna, la nostra proposta incrocia il prevalente principio della salute e della prevenzione». Il testo della legge è composto da cinque articoli, il primo dei quali prevede che «al fine di preservare lo stato di salute dei minori e della collettività con cui vengono a contatto, costituisce requisito di accesso ai servizi educativi, pubblici e privati, l'avere assolto da parte del minore agli obblighi vaccinali prescritti dalla normativa vigente». Larticolo non chiarisce il limite di età entro il quale si eserciterebbe questa obbligatorietà, che di conseguenza sarebbe estesa anche ai bambini e ragazzi che frequentano scuole elementari e medie inferiori e superiori fino ai 17 anni di età. Se il testo fosse approvato senza modifiche dal consiglio regionale, la Puglia si doterebbe di una legge ancora più stringente di quella dell'Emilia Romagna che prevede l'obbligo della vaccinazione solo ai bimbi da zero a tre anni che frequentano gli asili nido. «Ma il nostro obiettivo non è quello di essere più duri nell'applicazione della legge - spiega Amati - abbiamo volontariamente evitato di specificare l'età per lasciarla definire ai lavori di commissione e consiglio». La proposta prevede anche l'esenzione dalla vaccinazione per i casi in cui siano accertati pericoli concreti per la salute dei minori e sanzioni da 250 a 2500 euro a carico dei responsabili delle strutture educative, che «avendo accertato il mancato adempimento agli obblighi vaccinali si astengano dal disporre il divieto d'accesso del minore alle strutture e/o la mancata comunicazione alle autorità deputate a emanare o richiedere, gli atti che l'ordinamento appresta per superare tali inadempimenti». La legge si propone di introdurre un sistema di controllo sull'obbligo vaccinale utilizzando il criterio dell'accesso ai luoghi di educazione e ricreazione. La comunità scientifica accoglie con favore la proposta: «Una buona notizia, speriamo che possa essere approvata in breve - commenta Maria Chironna, professore associato di Igiene all'Università di Bari - Mi sembra giusto che l'accesso alle comunità possa essere garantito per i bambini che non siano fonte di contagio per gli altri coetanei, considerato il calo di vaccinazioni negli ultimi tempi». I dati sulle ultime coperture rilevate nel 2015 (che si riferiscono ai bambini pugliesi nati nel 2013, coperture a 24 mesi) non sono rassicuranti: la copertura per l'esavalente si aggira attorno al 93 per cento, quella per morbillo-parotite-rosolia è all'84 per cento, la copertura per la varicella arriva all'81 per cento, mentre la copertura vaccinale per il meningococco di tipo B, non supera il 77 per cento. Eppure le raccomandazioni del mondo scientifico definiscono come "valore soglia" quello del 95 per cento. «Se si scende sotto il 95 per cento di copertura - spiega Chironna - ci si pone a rischio del ritorno della malattia e si annulla l'effetto dell'immunità "di gregge", quella che si ottiene quando più del 95 per cento dei membri di una comunità sono vaccinati. In quel caso si riesce a garantire copertura da un patogeno anche ai non vaccinati. Con quei dati di copertura ci vogliono interventi di impatto per risalire la china. Per questo l'idea della legge mi sembra positiva, anzi si spera in una iniziativa a livello nazionale»