Gentile: no a militarizzazione servizi igiene mentale. Sì a custodi e riforma

PressRegione - Agenzia Giornalistica 5/92013

giovedì 05 settembre 2013

L’assessore alle Politiche della Salute, Elena Gentile, ha incontrato questa mattina i direttori generali delle Asl pugliesi, per fare il punto, anche in vista dell’odierna riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, sulle misure di sicurezza per proteggere il personale in servizio presso le strutture sanitarie aperte al pubblico come i Sim – Csm (servizi igiene mentale –centri salute mentale). All’indomani del tragico omicidio della dottoressa Paola Labriola avvenuto nel Csm-Sim di via Casale a Bari infatti forte è stata la richiesta di misure di prevenzione presso gli ambulatori aperti al pubblico.

La parola d’ordine è “no alla militarizzazione”. Lo ha ribadito l’assessore Gentile durante la riunione: “Non metteremo nei servizi personale armato o in divisa. Quel che è mancato finora, anche a causa dei tagli al budget che il Governo ha imposto in tutto il settore sanitario, è un sistema di filtro all’ingresso, una figura che si possa assimilare a un commesso o a un portiere che abbia funzioni di filtro e sorveglianza.

Questa figura sarà introdotta da subito in alcuni Csm-Sim della Asl Bari. Le Asl poi faranno un elenco delle priorità e delle innovazioni da introdurre progressivamente: dalla videosorveglianza ai sistemi di allarme e ai videocitofoni, dai corsi di formazione per la difesa personale per gli operatori che ne facciano richiesta fino allo spostamento nelle aree degli ospedali delle guardie mediche”. “Occorre – ha specificato – introdurre un front-office. Il Csm.Sim di Bari non era un luogo fatiscente, ma un posto gradevole dove però si poteva accedere direttamente agli studi dei medici. Presto ci saranno custodi in borghese e non armati, anche per tutelare il libero accesso dei pazienti che arrivano anche per patologie delicate. Il profilo del personale dovrà essere discreto e competente. Inoltre occorre che nei centri ci sia promiscuità di genere: ieri al Sim erano in servizio solo donne. Abbiamo chiesto allora ai DG di fare specifiche riunioni interne per mettere in sicurezza i Sim soprattutto nei grandi centri, specificando le necessità. Chiederemo la collaborazione del Prefetto perché ci sia attenzione da parte delle forze dell’ordine”.

(Durante la riunione è emersa ad esempio la situazione di Brindisi, dove il posto di polizia del “Perrino” chiude di notte, ndr). “Infine ci sarà la razionalizzazione dei centri Csm-Sim, che dovranno essere aperti almeno 12 ore al giorno, ma ridotti di numero. Un Sim aperto dalle 8 alle 20 assicura un migliore servizio di alcuni aperti solo la mattina”. Il Dg della Asl Bari, Colasanto, ha assicurato che saranno individuate le vie amministrative più brevi per trovare e pagare il personale necessario. Saranno quindi accorpati e potenziati, con apertura dalle 8 alle 20 e con più personale, i 45 centri pugliesi, a partire dai 14 della provincia di Bari che diventeranno 7.