Zingoni: "un call center al posto del medico di famiglia"

Rapporto fiduciario snaturato: non sarà più possibile scegliere il proprio dottore di famiglia”.

lunedì 18 maggio 2015

“La Regione vuole trasformare il nostro lavoro in una forma di subordinazione, per cui saremo costretti ad obbedire agli ordini di servizio che ci chiedono di ridurre le prestazioni, come esami e visite specialistiche, per rispondere alle ristrettezze economiche. Non possiamo accettare che dietro il paravento dell'appropriatezza delle prestazioni, ci mettano nella condizione di dire noi ai pazienti quei no che non vogliono dire loro”. Lo ha dichiarato Stefano Zingoni, presidente nazionale Fimmg in un’intervista al quotidiano La Repubblica.

“Questo sciopero è l'ultimo atto di una campagna informativa molto articolata – ha spiegato Zingoni -. A Bologna dal 20 maggio ci saranno anche i cartelloni sull'autobus, in provincia abbiamo potuto allestire dei gazebo, e abbiamo tenuto aperti gli studi nei week-end. Vogliamo coinvolgere tutti: noi siamo piccoli, da soli non ce la facciamo se la Regione si intestardisce, ma lo vogliamo dire subito ai nostri utenti. Che le cose cambieranno e non in meglio”. 

“È una situazione strisciante, il contratto è bloccato e vengono avanti delle disposizioni periferiche sotto forma di delibere e ordinanze – ha aggiunto Zingoni -. Per questo chiediamo ai cittadini di darci una mano, perché non è una rivendicazione contrattualistica, noi non chiediamo soldi.  Il medico di libera scelta deve essere la guida del paziente in un percorso, mentre il modello della Casa della Salute replica quello dell'ospedale. Il cittadino che andrà in queste nuove strutture si troverà davanti un call-center o un impiegato che chiederà le generalità, quale sia il problema e assegnerà il paziente al medico in quel momento disponibile. Per questo noi sosteniamo che non sarà più possibile scegliere il proprio dottore di famiglia”.

Fonte La Repubblica