Medici di base e ASL: e' guerra sui vaccini

Dopo la «rottura» di ogni relazione sindacale, arriva la replica della Asl.

mercoledì 24 ottobre 2012

BARI - Botta e risposta tra Asl e medici di medicina generale. Dopo la «rottura» di ogni relazione sindacale, annunciata con il ricorso al giudice del lavoro da parte del sindacato medico sulla (presunta) gestione non corretta dei professionisti del 118, arriva la replica della Asl.

La nota, a firma del direttore generale, Domenico Colasanto, e del direttore del Dipartimento di prevenzione, Domenico Lagravinese, verte essenzialmente sul caso dei vaccini antinfluenzali. Sul punto, la Fimmg - l’organizzazione dei 1000 medici di base della provincia di Bari - aveva criticato i ritardi della Asl nell’approvvigionamento dei vaccini e, inoltre, aveva anche respinto al mittente ogni richiesta di «lavoro extra» (come trasmissione dei flussi informativi richiesti dal ministero) a totale carico degli stessi medici.

Ribadendo la disponibilità a raggiungere gli obiettivi fissati dal Ministero in termini di copertura dell’utenza a rischio, la Fimmg aveva anche evidenziato l’assenza di una campagna di comunicazione. La Asl ha ordinato 280mila vaccini, prevedendo la somministrazione dopo la seconda metà di novembre anche per «il consolidato andamento epidemiologico ed epidemico stagionale, che è atteso per la prima decade di gennaio». 

E veniamo ai rapporti tra Asl e medici. «Vi è stata un’ampia collaborazione con i pediatri e i Mmg in termini informativi, di formazione e aggiornamento continuo interprofessionale - precisa la Asl - e stiamo collaborando a una campagna informativa, quest’anno congiunta tra Asl e Fimmg, sia su organi di stampa che i media radiotelevisivi per la popolazione generale». Sul «progetto aggiuntivo» (per intenderci i 3,80 euro in più a vaccino che i medici chiedevano oltre ai 6 euro e 15 già riconosciuti) fa riferimento «ad una migliore compliance con i medici di medicina generale in termini del dato epidemiologico - prosegue la Asl - ma soprattutto dei tassi di copertura vaccinali, del corretto uso dei vari tipi di vaccino in commercio e fornito dalla Asl, in ragione delle diverse tipologie di soggetti target e delle categorie a rischio da proteggere». 

Ma non finisce qui: «Il dato di ritorno vaccinale deve comunque, necessariamente, essere garantito dal medico vaccinatore, chiunque esso sia, sia per la tutela medico legale, per dovere istituzionale nei riguardi del Ministero della Salute, e per implementare la farmacovigilanza dei vari vaccini utilizzati. La conoscenza di cosa e di come si vaccina è il valore aggiunto della campagna antinfluenzale». Il segretario regionale Fimmg, Filippo Anelli, evita ulteriori polemiche: «Nessun obbligo contrattuale, il debito informativo dei dati col Ministero è della Asl. Tuttavia, siamo disposti a collaborare, ma il nostro compito, come previsto dal contratto, si ferma a nome, cognome e data del vaccino». Insomma, nessuna forzatura.
[n. pepe]

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