Infortuni INAIL: Obbligo di denuncia telematica

Medici non informati. FNOMCeO chiede un incontro al Ministero

giovedì 01 ottobre 2015

COMUNICATO STAMPA FNOMCeO

Dal 23 settembre,qualunque medico che presti la prima assistenza a un lavoratoreinfortunato sul lavoro o affetto da malattia professionale è obbligato a rilasciare certificato ai fini degli obblighi di denuncia e a trametterlo esclusivamente per via telematica all’IstitutoAssicuratore. Questo prevede l’art. 21 del D.Lgs. 151/15, che modifica l’art. 53 del DPR 1124/65, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 221 del 23-9-2015.

Taleobbligo, che riguarda la diretta ed estesa responsabilità professionale e che comporta problemi organizzativi rilevanti per i medici- come evidenzia la FNOMCeO in una lettera inviata al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin -, è stato deliberato senza alcuna consultazione dell’Organo Istituzionale che regola la professione (FNOMCeO).

Due i punti di maggior criticità derivanti dal decreto legislativo:

1)l’estensione dell’obbligo di certificazione telematica di infortunio lavorativo si configura in modo analogo a una “denuncia” per qualunque medico presti la prima assistenza a un lavoratore infortunato sul lavoro. Ciò comporta inoltre la necessità di accreditare al sistema informatico dell’INAIL tutti gli iscritti all’albo, presupponendo il possesso di strumenti informatici e connettività adeguati.

2)obbligare tuttii professionisti ad accreditarsi e ad utilizzare i servizi telematici dell’INAIL per svolgere un’attività che, in assenza di qualsiasi convenzione con l’Istituto Assicuratore, si configura come libero professionale, è incongruo e difficile sotto il profilo organizzativo, poco utile e oneroso per i cittadini interessati.

Ancora una volta, la semplificazione dei compiti della Pubblica Amministrazione viene posta a carico dei professionisti e dei cittadini.

La FNOMCeO ha chiesto un incontro, in tempi brevi, con il Ministero della Salute per proporre i necessari correttivi.
Questa nuova incombenza burocratica è l’ennesimo motivo di disagio e difficoltà per la professione medica e si aggiunge alle numerose motivazioni della mobilitazione di tutti i colleghi già indetta, in accordo con Sindacati Medici e Società Scientifiche, per le prossime settimane.

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