Certificati infortunio Inail, da Marzo scatta l'obbligo. Non mancano le criticità

La convenzione tra MMG e l'ente è scaduta dal 2009. Incertezze e problemi ostacolano l'avvio della trasmissione

sabato 28 novembre 2015

Fonte: Doctor33

Il Presidente Fnomceo Roberta Chersevani chiede un incontro al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin per discutere le criticità comportate dalla richiesta di legge a tutti i medici di certificare online gli infortuni dei lavoratori e, se il caso, rinviare l'obbligo. Da fine marzo 2016 (scadenza del 180° giorno dall'entrata in vigore avvenuta il 24 settembre scorso) il decreto legislativo 151/2015 sulle semplificazioni in materia di rapporto di lavoro impone di rilasciare unicamente per via telematica il primo certificato medico ai lavoratori infortunati e per la malattia professionale a tutti i medici che entreranno in contatto con questi lavoratori. La platea potenziale è quella dei medici iscritti agli albi che dunque nelle prossime settimane dovrebbero sbrigarsi ed accreditarsi al sistema d'accoglienza dati dell'Inail. Scrive tra l'altro Chersevani che l'invio telematico, cui sarebbero chiamati tutti gli iscritti agli albi, equivale a una denuncia d'infortunio.

«In effetti da aprile- marzo 2016 all'Inail arriveranno direttamente online i dati che in passato arrivavano per il tramite del datore di lavoro. Quest'ultimo però non viene in alcun modo escluso dall'obbligo di inviare a sua volta allo stesso istituto i dati del certificato, che per inciso continueremmo a rilasciare anche al lavoratore». afferma Guido Marinoni, membro del Comitato centrale Fnomceo ed esperto di temi giuridici e medicina generale. E aggiunge: «Si tratta della seconda missiva che mandiamo per trattare la questione, la prima volta Inail non ci ha risposto. Tra le cose da chiarire, oltre ai tempi esatti, se l'obbligo di iscriversi riguarda tutti gli iscritti agli albi, ad esempio anche gli odontoiatri. Fin qui non possiamo escludere niente».

I medici di famiglia già rilasciano i certificati telematici ai pazienti infortunati in forza di una convenzione con Inail firmata nel 2007 che però fu disdettata nel 2009. Il compenso dell'ultima convenzione è fissato in euro 27,50 a certificato per un massimo di tre certificati (apertura-continuazione-chiusura) e prevede una maggiorazione di euro 5,00 a certificato per la spedizione telematica. «Il motivo della disdetta è che i pagamenti Inail ai medici convenzionati arrivavano incompleti e tardivi.», ricorda Marinoni. «Dopo di allora alcuni colleghi hanno continuato a rilasciare certificati in convenzione, ed altri sono tornati alla carta e al certificato rilasciato in libera professione. In pratica, chi vuole lo fa in convenzione. Estendere il modello del sistema di accoglienza online obbligatoriamente presenta inconvenienti, in particolare per le categorie meno informatizzate».

Mauro Miserendino

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