Brindisi: Rimborsi ai medici per pazienti deceduti «La colpa è dell'Asl»

Il sindacato Fimmg ha presentato un esposto in Procura: «La gestione degli archivi è dì competenza della società»

martedì 10 ottobre 2017

Il nuovo Quotidiano di Brindisi

 La Asl di Brindisi ha avviato un'operazione di recupero di somme erroneamente versate ad alcuni medici di medicina generale convenzionati con il servizio sanitario che avrebbero incassato quote relative ad assistiti deceduti. La procedura seguita nel recupero delle somme erogate ha portato il sindacato Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) della provincia di Brindisi a presentare un esposto alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, sottolineando che ogni eventuale responsabilità di pagamenti non dovuti ai medici per morte degli assistiti ricade solo ed esclusivamente sugli uffici della Asl i cui dirigenti potrebbero risponderne sul piano amministrativo e contabile. L'esposto della Fimmg, depositato dall'avvocato per conto del segretario provinciale del sindacato Donato Monopoli, ha l'obiettivo di fare chiarezza sul percorso utilizzato nella fase di recupero delle somme ed evitare che i medici convenzionati possano ritrovarsi nuovamente nel mirino, come accadde nel 2010 quando molti di loro si ritrovarono indagati e poi furono prosciolti. il legale della Fimmg, Marco Masi, nell'esposto ricorda alla procura che 7 anni fa "in effetti, i medici di medicina generale subirono un procedimento penale (con relative spese legali oltre ai danni subiti) senza averne alcune responsabilità", tant'è che il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Brindisi, su richiesta del Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Brindisi, archiviò il procedimento penale accogliendo la motivazione del Pubblico Ministero: «Certosine indagini svolte dai militari della Guardia di Finanza di Brindisi hanno disvelato il fenomeno distorto in forza del quale la Asl di Brindisi, per diversi anni, ha continuato ad erogare a numerosi medici di base convenzionati i compensi spettanti per i pazienti inseriti negli elenchi nominativi in carico anche per il periodo di tempo successivo al decesso del paziente stesso». Dunque la responsabilità del mancato aggiornamento degli elenco, si sottolinea nell'esposto, ricade completamente sulla Asl, perché «la cancellazione dall'elenco degli assistibili per decesso del paziente è strettamente dipendente dalle comunicazioni che pervengono o dovrebbero pervenire mensilmente dall'ufficio anagrafe del comune alla Asl. E' previsto, infatti, l'invio di un elenco nominativo dei soggetti deceduti al competente distretto dell'Asl a cui carico sono posti gli adempimenti necessari per l'aggiornamento dell'anagrafe sanitaria attraverso la cancellazione del soggetto deceduto». La Fimmg ha evidenziato nell'esposto che «la revoca decorre dalla data del decesso e sull'Asl competente grava l'obbligo di comunicarlo al medico entro il termine di un anno. Il medico, in ogni caso, non ha alcuna responsabilità sulla gestione degli archivi della Asl» Di più: «Nella gestione anagrafico - sanitaria degli assistibili, il ruolo fondamentale è demandato alla Direzione dell'Asl in generale ed ai distretti socio sanitari in particolare. Infatti, la cancellazione degli assistibili dall'anagrafe avviene quando all'azienda sanitaria pervengono dagli uffici comunali gli elenchi contenenti gli assistibili deceduti o trasferiti. E' evidente, pertanto, che la falla o riguarda il sistema di comunicazione tra Comune e 1' Asl o è tutta interna all'organizzazione della Asl. In un caso o nell'altro appaiono evidenti le responsabilità dei dirigenti, in primis il Direttore Generale, unitamente al Direttore Amministrativo ed al Direttore Sanitario che si sono succeduti nel tempo nelle relative cariche in quanto nessuno di essi, pur avendo l'obbligo, ha assunto le doverose iniziative per una organizzazione delle procedure di aggiornamento dell'anagrafe sanitaria. Ed è ipotizzabile proprio alla luce delle norme di legge una responsabilità amministrativa e, per il conseguente danno erariale che ne è derivato, una responsabilità contabile». La Fimmg di Brindisi ha ribadito la disponibilità dei suoi iscritti "a regolarizzare le posizioni a condizione che vengano esibiti tutti gli atti relativi al procedimento (con indicazione del responsabile) con riserva di ogni azione in merito alla eventuale responsabilità contabile". La richiesta degli atti del procedimento è conseguenza del fatto che "ad oggi, nonostante i diversi solleciti, non sono state indicate le modalità adottate per il recupero delle somme nonché il responsabile del procedimento relativo alla cancellazione dei pazienti deceduti". La Fimmg ha depositato istanze di accesso agli atti presso i singoli comuni della provincia di Brindisi "per verificare la persistenza della grave situazione in base alla quale parrebbe che i comuni trasmettano regolarmente gli elenchi dei deceduti". La Asl di Brindisi, tra l'altro, è ancora quanto sostiene la Fimmg nell'esposto, "sta seguendo diverse procedure per recuperare le somme erroneamente erogate. "In alcuni casi sono giunte richieste generiche, in altri sono state adottate deliberazioni. In molti casi, ci sono stati addebiti sullo stipendio senza preavviso"