Partite Iva, Nuova tegola per i professionisti

La nuova manovra vieta compensazioni Irpef su F24 bancari.

giovedì 01 giugno 2017

(DOCTOR 33)   Altra tegola per i professionisti dopo l'introduzione dell'obbligo di inviare dei dati delle fatture entro i primi di febbraio, la mancata abolizione dello spesometro e la "riforma" delle liquidazioni Iva trimestrali che ora devono riportare tutti i dati delle fatture di clienti e fornitori. Con la manovrina che si vota alla camera oggi il legislatore - recita il decreto legge - non consente più al "popolo delle partite Iva" di usare il modello F24 della propria banca per effettuare compensazioni con qualsiasi credito fiscale. 

Se il decreto passa com'è, chi intenda fruire delle compensazioni Irpef e Irap, da oggi - la data è citata nella circolare 57/E di quest'anno- deve usare il servizio "Fisco on-line" dell'Agenzia delle Entrate, compilare il modello dell'Agenzia ed aggiungere gli estremi del conto corrente per agevolare l'eventuale prelievo diretto della differenza a debito. L'alternativa è delegare il commercialista o il Caf. Il Decreto Legge n. 50/2017, che per la conversione in legge entro il 23 giugno deve comunque passare al vaglio finale del Senato (dove i numeri non sono del tutto certi per il Governo) rende obbligatorio il visto di conformità per utilizzare il credito in compensazione. E così facendo modifica la disciplina del 2014 secondo cui devono transitare attraverso il sistema informatico dell'agenzia delle entrate con collegamento diretto contribuente-Agenzia i pagamenti al Fisco interamente compensati da un credito. Quando invece il saldo è a favore del Fisco si può utilizzare la compensazione con l'F24 della banca, sia recandosi allo sportello sia nell'ambito dell'ordinario internet banking. In caso di inadempimento, l'Agenzia delle Entrate "procederà al recupero coattivo dell'ammontare dei crediti utilizzati in violazione delle modalità" prescritte, "e dei relativi interessi", e irrogherà sanzioni ancora da definire. I professionisti che intendano utilizzare i software Entratel o Fisconline per pagare Irpef ed altre imposte in compensazione entro il 30 giugno hanno tutto sommato pochi giorni di tempo per collegarsi al sito dell'Agenzia delle entrate e intraprendere le procedure per la consegna del Pin e della password che nel giro di dieci giorni consentono di accedere agevolmente al versamento con credito portato in compensazione. Caldeggiato dai professionisti (tra cui il sindacato dentisti Andi) è stato presentato nei giorni scorsi un emendamento a prima firma del deputato Pierpaolo Vargiu per introdurre una modifica o una dilazione. Ma la manovra al momento è "blindata" e l'ultimo testo disponibile non riporta modifiche. 

La stessa manovrina riduce da euro 15 mila a euro 5 mila l'importo oltre cui si possono portare in compensazione crediti relativi alle imposte sui redditi e alle relative addizionali, alle ritenute alla fonte, all'Irap. Per una notizia non buona per le partite Iva, una buona per gli altri contribuenti: il decreto 193/2016 ha abolito la norma che aveva introdotto l'obbligo di presentare l'F24 telematica e pagare online (formula più diffusa l'internet banking) in caso di versamenti al Fisco superiori a 1000 euro: si può tornare a pagare le tasse con l'F24 cartaceo anche se sopra i mille euro.