Fimmg lascia il tavolo con le regioni, sarà sciopero il 19/5

Gli iscritti sospenderanno le sperimentazioni sull'invio della ricetta dematerializzata e la partecipazione a commissioni e comitati

sabato 09 maggio 2015

Doctor33

«Snami, Smi e altre sigle continuano a dire di non volere la convenzione, ma restano al tavolo con la Sisac e le regioni. Loro in realtà non sono contro questa convenzione ma contro la Fimmg. Noi invece rappresentiamo il 65% dei medici di famiglia e il 19 sciopereremo contro lo smantellamento dell'autonomia del Mmg». Il vicesegretario Fimmg Silvestro Scotti conferma le iniziative del maggio di mobilitazione. Gli iscritti sospenderanno le sperimentazioni sull'invio della ricetta dematerializzata e la partecipazione a commissioni e comitati e incontreranno i cittadini. 

L'incontro alla presenza del comitato di settore e del presidente Claudio Montaldo doveva chiarire con sindacati e Sisac quanto l'atto d'indirizzo avesse ereditato dell'intesa di marzo in cui si sanciva che non sarebbero stati toccati gli emolumenti dei Mmg per finanziare i nuovi gruppi (Aft) e si garantiva l'autonomia organizzativa dei medici. Invece è andato male, Fimmg si è alzata e se n'è andata. 

«Franco Rossi coordinatore della Sisac, l'agenzia interregionale di funzionari che ci fa da controparte, ha chiarito che il contratto lo firma lui e non nei termini concordati nell'accordo politico con comitato di settore e governo. Restano sub iudice tutte le questioni in cui si gioca l'autonomia del medico. Si fa di tutto per renderci dipendenti con percorsi che implicano ordini di servizio, controlli, verifiche e sanzioni». 

Che succede se è l'Asl a decidere come si organizza il medico?
«Noi oggi stretti tra due "datori di lavoro" diamo garanzie e funzionalità al malato e al servizio: mi paga il Ssn, ma se non mi sceglie il cittadino non metto il piatto a tavola. In questi anni però le regioni hanno pressato per svalutare la quota variabile, che dà la cifra della qualità e dell'impegno del medico, rispetto alla quota fissa. Ciò - dice Scotti - ha dato più tutela reddituale, ma ci ha appiattiti, di sicuro rispetto al rischio di andare incontro a uno stato di subordinazione. Fimmg sciopera per mantenere l'autonomia del Mmg e il rapporto medico paziente. L'alternativa è la convenzione delle regioni, la casa della salute calata dall'alto, dove lavorerà un medico-format che in futuro potrà essere sostituito da un infermiere. 

Agli altri sindacati dico: ecco che succede a dividersi, a dire che la Fimmg sciopera "per la convenzione" e non contro questa interpretazione, a dare la colpa alla legge Balduzzi tacendo che la sanità è in mano sempre meno alla politica e sempre più ai funzionari». Sembrano passati anni luce (e invece sono pochi giorni) da quando si vociferava di un "tutoraggio" del comitato di settore sulla Sisac. Scotti conclude: «In un contesto di contratti bloccati, funzionari iper responsabilizzati sull'impiego di denaro pubblico e politica latitante, sarebbe bello che anche gli altri sindacati, medici ospedalieri e persino infermieri, capissero il valore dello sciopero dei medici del 19: bisogna lanciare il segnale, e compatti».

Intanto, Cisl Medici, Fp Cgil, Intesa Sindacale, Simet, Smi, Snami, Sumai e Uil Fpl, rafforzano la loro intersindacale mirata contro "la legge Balduzzi e i conseguenti atti di indirizzo". Enzo Scafuro di Smi cerca di capire quanto realmente le regioni possano cambiare atteggiamento: «Crediamo opportuno attendere la nuova bozza di accordo nei prossimi giorni e proseguire sul solco delle proposte del documento dell'intersindacale, che da un lato dice no allo sciopero Fimmg, dall'altro auspica l'unità della categoria su una proposta forte di riforma delle cure primarie e del territorio».

Mauro Miserendino