Gli ospedali senza soldi non pagano l'assicurazione per colpa ai medici

Dovranno provvedere da soli. È emergenza al Policlinico. Si prevede un incremento di Tac e analisi

domenica 29 aprile 2018

La Repubblica (Bari)

Negli ospedali pugliesi scoppia il caso delle coperture assicurative dei medici. Il fulcro del malcontento si concentra dal Policlinico di Bari. Perché è da qui che parte una protesta che può estendersi a tutte le altre aziende sanitarie pugliesi. All'origine di tutto c'è la copertura assicurativa dei medici per colpa grave, cioè quella garanzia che scatta nel momento in cui un operatore sanitario si ritrova a far fronte a una causa di un paziente o di parenti di un paziente che chiedono un risarcimento danni per operazioni o interventi chirurgici finiti male. I circa 800 camici bianchi del Policlinico hanno scoperto all'improvviso di dover provvedere singolarmente. Dal 2010 il Policlinico di Bari si era dotato di una polizza assicurativa che copriva la colpa semplice e lieve del dipendente, così come avviene ovunque. Ma al tempo stesso È la garanzia che scatta nel momento in cui un operatore sanitario si ritrova a far fronte a una causa di un paziente la polizza aziendale dava la possibilità di creare delle convenzioni con la compagnia assicurativa sul tema, molto più sensibile, della colpa grave (l'azienda non è tenuta a garantire la copertura assicurativa per colpa grave). In pratica i medici del Policlinico riuscivano a ottenere la copertura assicurativa anche da colpa grave a prezzi molto più vantaggiosi rispetto a quelli offerti dal mercato, grazie alla mediazione del Policlinico. Con una trattenuta annuale dallo stipendio di circa 600 euro, i camici bianchi potevano ottenere un'assicurazione che garantiva sia l'eventuale pagamento delle spese legali che, soprattutto, la copertura di eventuali risarcimenti. Tutto ciò, come detto, a prezzi molto contenuti, visto che sul mercato la stessa copertura assicurativa costa più del doppio e sfiora in media il costo di duemila euro l'anno. Questa situazione si è modificata radicalmente nell'autunno dello scorso anno, quando la compagnia assicurativa, la Ara Trust, ha disdettato la polizza, probabilmente perché non remunerativa. Da allora il Policlinico (guidato dal com- missario straordinario Giancarlo Ruscitti) si gestisce in auto assicurazione, rispondendo con propri fondi di bilancio sulle responsabilità da danno a terzi. Una copertura che riguarda però solo le colpe semplici e lievi. In pratica da ottobre scorso gli 800 medici dell'ospedale non hanno più la copertura assicurativa da colpa grave. Peccato però che la legge Gelli dal 2017 abbia introdotto l'obbligo dei medici alla copertura assicurativa. Di conseguenza i camici bianchi saranno costretti a rivolgersi singolarmente sul mercato ai gruppi assicurativi, piegandosi però a dei prezzi molto più elevati. Una circostanza che sta creando molti malumori fra i medici dell'azienda ospedaliero-universitaria barese. Non bastasse tutto questo, c'è un altro fenomeno chenegli ultimi mesi sta aumentando lo scontro fra le parti: le compagnie assicurative non si presentano alle gare d'appalto indette dalle aziende sanitarie. È successo proprio con l'ultima gara varata dal Policlinico che prevedeva un premio di 1,8 milioni di euro l'anno per la compagnia e una franchigia frontale per sinistro di 500mila euro (cioè fino a SOOmila euro di danno sarebbe stato il Policlinico a coprire). Evidentemente troppo poco per i gruppi assicurativi che hanno disertato la gara. Un fenomeno che riguarda anche altre aziende. Non è un caso se anche Asl Bari (duemila medici in totale), Asl Brindisi, Asl Lecce e Asl Bat siano tutte in regime di auto assicurazione. Ciò significa che anche i quasi quattromila camici bianchi di queste aziende sono costretti a rivolgersi singolarmente alle compagnie. Ora per provare a risolvere questo problema proprio il Policlinico sta mettendo a punto una nuova gara a cui parteciperanno anche le Asl di Bari, Brindisi, Lecce, Taranto e Bat. Non si conoscono ancora i dettagli del capitolato, ma è molto probabile che per attirare le compagnie assicurative potrebbero essere aumentati sia il premio (oltre i 2,5 milioni di euro l'anno) che la franchigia (verso gli 800mila euro). Cifre che però sono tutte da confermare. «In questo modo - dice Alessandro Delle Donne, direttore generale dell'Asl Bat, ex direttore amministrativo del Policlinico -si spera di ottenere l'interesse dei gruppi assicurativi»