Progetto Nardino bloccato: manca l'accordo economico tra medici di famiglia e distretto socio sanitario

Bitonto: I cinque superinfermieri «bocciati» e fermi al palo La Asl li ha previsti per l'assistenza domiciliare, ma non sono attivi

mercoledì 20 marzo 2013

Gazzetta del Mezzogiorno (Cronaca di Bitonto)

PROGETTO «NARDINO» BLOCCATO: MANCA L'ACCORDO ECONOMICO FRA MEDICI DI FAMIGLIA E DISTRETTO SOCIOSANITARIO
I cinque superinfermieri «bocciati» e fermi al palo
La Asl li ha previsti per l'assistenza domiciliare, ma non sono attivi
ENRICA D'ACCIO

• BITONTO. £ ancora braccio di ferro fra le associazioni di volontariato, i medici di base e la Asl per la mancata attivazione del servizio di assistenza sanitaria a domicilio dei cinque  superinfermieri del progetto «Nardino».
Si tratta di un progetto della Asl di Bari e dell'Ares, agenzia regionale sanitaria, partito a settembre con un corso di formazione destinato al personale infermieristico per acquisire la qualifica di «care manager», un infermiere che, collaborando con il medico di famiglia e con i medici ospedalieri avrebbe potuto seguire a casa i malati cronici e gli anziani, monitorando le condizioni fisiche dei pazienti e sottoponendoli ad alcuni trattamenti sanitari direttamente in casa. A Bitonto, fra le città più colpite dai tagli del piano della salute della regione, erano previsti 5 «care manager» da attivarsi negli ambulatori di associazionismo medico, cioè nei poliambulatori gestiti da più medici di famiglia, oppure nel servìzio infermieristico del distretto socio-sanitario. Già prima dell'avvio del corso di formazione, tuttavia, i medici di base, attraverso la sezione barese della federazione Italiana medici di famiglia, avevano fatto sape redi essere contrari al progetto: sarebbero infatti emerse "diverse criticità» nell'attivazione del servizio, dovute soprattutto alla «la mancanza di uno specifico accordo regionale che definisca i tempi e le modalità per l'integrazione del progetto «Nardino» con le attività del medico di medicina generale».

Quello cheè mancato, stando a quanto si dice in ospedale e negli studi medici, è tuttavia il mancato accordo economico fra i medici di famiglia, la Asl e il distretto socio-sanitario per le attività di coordinamento generale che i medici dovrebbero svolgere per garantire il lavoro dei care manager Nonostante il no del comitato consultivo misto della Asl di Bari.

«La delibera del direttore generale della Asl che sancisce l'attivazione del progetto Nardino prevede che "qualora non ci sia la disponibilità di adottare il modello organizzati^ all'interno delle forme complesse di associazionismo medico, saranno istituiti e resi operativi gli medici, la consulta comunale degli anziani, la consulta del volontariato e le associazioni che si occupano di disabilità non si danno per vinte. «Rinunciare a cinque infermieri, in un territorio così penalizzato dai tagli dei servizi sanitari e ospedalieri è un atto irresponsabile», cosi Marilena Ciocia, segretaria del coambulatori infermieristici distrettuali, in cui verrà espletata l'attività di care management"». Anche senza medici di famiglia e ambulatori di associazionismo medico, il care manager sia da fare.

«Combatteremo con le unghie e con i denti per garantire l'attivazione del servizio», conclude Ciocia.

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