E-fattura, sconti sulle sanzioni e più flessibilità sui tempi

Nessuno spazio a proroghe per evitare problemi di gettito Si lavora per concedere la possibilità di «emissione prolungata»

martedì 02 ottobre 2018

Sole24ore 

Più tempo per la fattura elettronica. Al di là del numero dei giorni, la partita si gioca sulla possibilità di concedere uno spostamento in avanti per l’emissione oppure per la trasmissione. Una differenza che solo all’apparenza può sembrare non di peso: nel primo caso con l’emissione “prolungata” si risolverebbe la questione a regime (quindi sarebbero interessati anche quanti continueranno emettere documenti cartacei come i minimi e i forfettari) mentre la trasmissione riguarderebbe solo l’invio al Sistema di interscambio (Sdi). Visti poi i pochi giorni a disposizione da qui alla fine dell’anno, potrebbero anche emergere problemi nella definizione dei software. Niente sanzioni o al massimo sanzioni ultraridotte per i ritardi commessi nel primo periodo di applicazione dell’obbligo, a condizione che il documento sia stato emesso entro i termini di liquidazione dell’Iva. 
La fattura elettronica è destinata a entrare anche nella manovra 2019 con l’intento di ridurre oneri, adempimenti e preoccupazioni in vista del debutto dell’obbligo tra “privati” a partire dal prossimo 1° gennaio. Se l’Esecutivo ha una certezza, infatti, è che l’e-fattura non potrà essere prorogata per esigenze di gettito. Così come non è possibile prevedere l’entrata in vigore scaglionata dell’obbligo in base al volume d’affari: a entrare in crisi sarebbe il sistema di controlli automatici e incrociati. In sostanza, oltre alla possibilità di prevedere comunque un periodo transitorio soft per Governo e amministrazione finanziaria non si può andare.
Il calendario, quindi, ad oggi secondo lo schema a cui sta lavorando il Governo è il seguente: il 1° gennaio 2019 appunto si parte con la fattura elettronica obbligatoria nelle transazioni B2B e B2C; il 1° luglio 2019 sarà la volta della trasmissione telematica dei corrispettivi; il 1° gennaio 2020 sarà la volta del debutto della lotteria degli scontrini.
Anche per questo l’intenzione è di agire sulla leva della semplificazione. A cominciare dalla flessibilità sui termini di emissione o di trasmissione del documento digitale. Già la circolare 13/E/2018 di inizio luglio aveva previsto che il «minimo ritardo, comunque tale da non pregiudicare la corretta liquidazione dell'imposta» non avrebbe costituito una violazione sanzionabile «in fase di prima applicazione delle nuove disposizioni , considerato anche il necessario adeguamento tecnologico richiesto alla platea di soggetti coinvolti e le connesse difficoltà organizzative». Ora con una norma di legge da imbarcare nella prossima manovra si punta a dettagliare ancora meglio in che cosa consista il «minimo ritardo» tollerato. Una delle ipotesi a cui si sta lavorando ai tavoli tecnici del Mef è quella di concedere un arco temporale di qualche giorno in più per emettere la fattura con l’indicazione della data dell’operazione nel caso in cui non coincida con quella in cui viene generato il documento (fermo restando comunque la possibilità di ricorrere alla fattura differita). Una modifica che dovrebbe essere accompagnata anche da un ritocco necessario a evitare un impatto penalizzante per cessionari e committente dal rinvio della detrazione Iva.L’alternativa sarebbe, invece, quella di allungare solo i tempi di trasmissione al Sistema di interscambio. Un ulteriore semplificazione (che passa sempre da un intervento normativo da inserire in manovra) è il superamento dei registri Iva sfruttando il numero di protocollo fornito proprio dal sistema elettronico.
Fin qui l’ipotesi di un correttivo a regime. Ma si può ipotizzare anche un periodo transitorio, garantendo una limitazione dell’applicazione delle sanzioni su cui però vanno ancora definite le modalità.