Ordine dei medici di Lecce: si chiude l'era Pepe

Rinnovata la governarne: il mese prossimo la scelta del nuovo presidente

mercoledì 13 dicembre 2017

Nuovo Quotiano di Puglia (Lecce)

Fuochi d'artificio, virtuali, per la sconfitta del presidente uscente dell'Ordine dei medici, Luigi Pepe, che negli ultimi trent' anni ha segnato il corso dell'ente che disciplina l'esercizio della professione medica. Così gli sfidanti hanno salutato nelle chat la fine del lungo e arroventato scrutinio, ieri mattina, per il rinnovo della governance che guiderà l'Ordine fino al 2020. Corre voce che una parte dei nuovi consiglieri vorrebbe dare l'onore delle armi al presidente sconfitto dandogh la presidenza onoraria. Ma è tutto in itinere. Per conoscere il nome del nuovo presidente - i rumors danno per papabile Michele Accogli - bisognerà aspettare il mese prossimo, quando si in-sedierà il Consiglio direttivo consacrato dalle urne e compo- sto da: Donato De Giorgi (977), Silvio Colonna (970), Corrado Manca (949), Silvano Fracella (944), Luigi Peccarisi (938), Assunta Tornesello (919), Michele Accogh (913), Giovanni De Filippis (855), Daniela Fusco (853), Cosimo Nuzzo (842), Luigi Pepe (840), unico della lista "Insieme per i medici Sanità 4.0" a entrare nel Consiglio direttivo dell'Ordine, Domenico Rocco (814), Fernando Tarantino (804), Domenico Russo (783), Antonio Izzo (766). Ai 15 medici si aggiungeranno i due componenti della Commissione degli odontoiatri: Salvatore Caggiula e Fernando Renis. Primo dei non eletti l'attuale vicepresidente, Francesco Mor-gante, con 749 preferenze. E il mancato en plein della lista "Un nuovo ordine per una sanità che cambia" lascia uno strascico di polemiche. L'elezione di Pepe, infatti, ha scalzato Salvatore De Ventura e c'è chi dice che quest'ultimo sia stato sacrificato per non dare lo smacco al presidente uscente di rimanere a terra. Le dietrologie, companatico immancabile di ogni elezione, ci sono tutte. In realtà De Ventura non dovrebbe rimanere fuori dai giochi e dovrebbe avere la presidenza di una delle commissioni tematiche che supporteranno il consiglio. «Sono molto preoccupato -afferma Antonio Chiodo, presidente regionale di Snami e protagonista di una vigilanza serrata sul rispetto delle regole durante il voto - per alcune dichiarazioni che non garantiscono quella svolta verso una gestione trasparente, rispettosa delle regole e soprattutto della volontà degli elettori che hanno creduto in un cambio di pagina. Il fatto che un'associazione privata ritenga di aver partorito la lista del rinnovamen- to e che possa fare a meno delle organizzazioni sindacali nella gestione della professione, non offre garanzie di tutela dei medici a 360 gradi. Soprattutto in considerazione del fatto che né un'associazione privata, né l'Ordine sono interlo- cutori istituzionali della Sisac, dell'Aran, della Regione, delle Asl, per ciò che riguarda l'attività professionale in senso eco-nomico-normativo». Luigi Peccarisi, consigliere dal 1988, riconfermato in questa tornata: «Voglio rassicura- re l'amico Chiodo: ognuno ha il suo ruolo e sarà rispettato. Non mi sento il vecchio, ma un vecchio rigenerato e mi sento di poter dare ancora qualcosa per una sanità che cambia. Non ci fermeremo all'Ordine dei medici, abbiamo molti obiettivi».