L'allarme del centrodestra «Mannaia» del riordino sui laboratori di analisi

I centri più piccoli si occuperanno a livello terrioriale solo dei prelievi, in convenzione con i privati accreditati.

lunedì 19 novembre 2018

La Gazzetta del Mezzogiorno

Un centro «hub» per ciascuna provincia, due soltanto nelI'Asl Bari " Tutto è cominciato con la delibera di Giunta n. 985 del 20 giugno 2017 che prevede, tra l'altro, l'individuazione di un unico Laboratorio Hub per ciascuna Asl provinciale, ad eccezione dell'Asl barese dove sono previsti due laboratori-hub, in considerazione della vasta dimensione dell'Azienda sanitaria. Da allora il riordino si è «abbattuto» anche sui laboratori di analisi pubblici, la cui riorganizzazione sui territori è prevista dal lontano 2009 ma ancora non compiuta. Oltre all'accorpamento dei laboratori delle Asl in pochi hub, la delibera - che ottempera alle prescrizioni dell'Agenas e alle normative nazionali - prevede la riconversione dei Laboratori territoriali in Centri Prelievi territoriali (deputati all'esecuzione di prelievi ematologici o microbiologici da trasferire al Laboratorio Hub di riferimento), con la possibilità di occuparsi deUa fase preanalitica delle prestazioni ( centrifugazione dei campioni ); l'individuazione di un unico Centro di riferimento regionale presso il Policlinico di Bari in riferimento alla Rete di Microbiologia e Virologia e la presenza, in ciascuna Asl, di un Centro di microbiologia provinciale allestito presso l'Hub aziendale; la previsione per i Laboratori Hub, a seguito di apposite convenzioni con ii privati accreditati, di eseguire «prestazioni in service», soprattutto quelle a più alta complessità. E ancora, l'individuazione di Labora- tori Spoke di base, presenti negli ospedali di primo livello, e quella di Laboratori Spoke d'urgenza previsti negli ospedali di base. «Un modello organizzativo che nasce dall'esigenza di risparmiare, ma a scapito del personale e dei cittadini -accusa Giannicola De Leonardis, promotore di un'interrogazione al presidente-assessore alla Sanità Emiliano, ancora in attesa di risposta -che saranno costretti a disagi fin troppo prevedibili. Prendendo come riferimento la sola provincia di Foggia, viene infatti indicato un Laboratorio Hub con laboratorio di tossicologia presso gli Ospedali Riuniti di Foggia, un laboratorio Spoke di base presso gli ospedali di primo livello di San Severo e Cerignola, e un laboratorio Spoke di base presso gli ospedali di base di Manfredonia e Lucerà. Ridimensionate anche le strutture presenti a San Marco in Lamis, Tor-remaggiore, Vico del Gargano, Vieste. Scompare il laboratorio di analisi attivo presso la sede deh'Asl, ma che benefici ne deriveranno? Il personale dovrà essere trasferito altrove e i cittadini saranno costretti a code ancora più lunghe ed estenuanti: è questo il modello virtuoso di sanità che si intende realizzare in Puglia?». De Leonardi ricorda che «la Regione non ha certo esitato in questi anni ad entrare in rotta di collisione con i vari governi che si sono succeduti per svariate cause, condivisibili o meno. Perché allora non cercare di fare valere legittime argomentazioni e preoccupazioni, invitando nel contempo il Ministro della Sanità a rivedere questo punto del Piano di riordino e del Piano operativo?». «La chiusura dei laboratori d'analisi territoriali è una scelta irriverente nei confronti dei cittadini a cui sono stati già chiesti parecchi sacrifici» anche secondo Gian-diego Gatta (FI). La riorganizzazione, spiega, «si riverbera negativamente soprattutto sui pazienti più fragili, ovvero quelli affetti da patologie che richiedono prelievi di sangue costantemente, il tutto aggravando non poco il lavoro dei reparti degli ospedali, dove verrà dirottato il servizio».