La guerra dei laboratori di analisi: in ballo i nuovi tetti di spesa

Laboratori di analisi e tetti di spesa, se ne torna a parlare in Puglia

martedì 29 agosto 2017

Quotidiano di Bari
Le nuove griglie approntate dall'ente regionale dovrebbero essere applicate solo a determinate strutture La guerra dei laboratori di analisi: in ballo i nuovi tetti di spesa Francesco De Martino Laboratori di analisi e tetti di spesa, se ne torna a parlare in Puglia dopo che la Regione ad inizio aprile ha siglato l'accordo sulla riorganizzazione della rete laboratorista privata accreditata con le associazioni di categoria. Un evento di grande importanza, determinato dagli sviluppi della tecnologia nel settore, dal riordino dell'assistenza sul territorio, ma anche dalla necessità di contenere i costi delle prestazioni da erogare e dal tempo trascorso dall'emanazione della legge che ne ha disposto l'attuazione. E i problemi non mancano: nell'intesa siglata il 6 aprile scorso è stata stabihta solo una generica revisione dei settori specializzati, difformi dal decreto Cra-xi che ne disciplina la materia e beneficiari anche di un punteggio che gli stessi dirigenti regionali hanno riconosciuto essere troppo elevato. Questa situazione ha già comportato alterazioni dal punto di vista organizzativo per quelle strutture che si sono viste assegnare iniqui, inferiori tetti di spesa che ne hanno limitato lo sviluppo e che ora si vedono costrette ad accorparsi con altri laboratori in evidente stato di soggezione. Anche altri punteggi, relativi ad ulteriori caratteristiche richieste ed attribuiti con le griglie di valutazione, sono assegnati in misura esageratamente progressiva ed appaiono distor-sivi delle capacità erogative delle singole strutture e, malgrado la DGR 1500 sia stata emanata per superare le discrasie conseguenti all'applicazione dei budget basati sul fatturato 98, hanno determinato in realtà nuovi squilibri. Si pensi, per fare solo un esempio, a due laboratori il primo esteso 110 mq circa, il secondo 210 mq. La differenza tra i due laboratori, dal punto di vista delle dimensioni, è del 95% circa ma il punteggio assegnato per questa sola caratteristica (al primo 1 punto ed al secondo 8 punti) varia del 700%!! Ed allora con quale metodologia sono stati definiti questi punteggi? Analizzati i cambiamenti radicali che la riorganizzazione richiede (smembramento della maggior parte dei laboratori e quindi notevole riduzio- ne delle caratteristiche oggettive di valutazione) questa situazione non è più sostenibile ed una corretta revisione di questi punteggi o meglio una diversa attribuzione dei tetti di spesa già dal corrente anno appare quanto meno doverosa. Invece la manovra recentemente definita con i sindacati contempla aggregazioni, da definire entro tempi ristretti, che non intervenendo su questo aspetto lasciano il volume di attività da erogare ad eventuali accordi da definire all'interno delle aggregazioni stesse. Ma quale struttura di riferimento o quale struttura aderente ad una qualsiasi aggregazione già assegnata-ria di un tetto di spesa elevato (in base ai distorti criteri di attribuzione dei punteggi) potrà mai accettare volontariamente una diversa partecipazione al volume delle prestazioni da erogare in futuro? Lo sviluppo o il declassamento di queste singole strutture e di queste aggregazioni future, sempre secondo molti che operano in prima linea nell'ambito dei laboratori privati pugliesi, dovrebbero invece dipendere esclusiva- mente dalle reali capacità professionali ed imprenditoriali degli addetti o almeno da valutazioni espresse attraverso caratteristiche o punteggi rigorosamente attribuiti. Ora la Giunta Regionale, sempre a seguito della delibera di approvazione della riorganizzazione della rete dei laboratori di analisi privati accreditati, si appresta a varare le norme per la quantificazione del volume massimo di prestazioni (ovvero le analisi che ogni struttura potrà eseguire nel corso dell'anno) con l'utilizzo delle risorse pubbliche ( i fondi a carico del Servizio Sanitario Regionale). In sostanza si tratta di ridisegnare le cosiddette griglie e di assegnare i punteggi di valutazione quali quantitative alle strutture eroganti per l'assegnazione dei tetti di spesa annuali. Una manovra che, come già accaduto nel corso di precedenti interventi, appare inderogabile e doverosa per la pianificazione ed il controllo delle risorse finanziarie disponibili sul nostro territorio. Questo criterio di assegnazione delle risorse pubbliche ha già subito una sostanziale modifica per l'intervento dell'Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza e l'emanazione della Legge Regionale n. 26 del 2006 ed appare oggi inconciliabile con la costituenda rete dei laboratori che demanda alle singole strutture, che non hanno superato il limite minimo di prestazioni nell'arco dell'anno, solo l'esecuzione della fase pre-analitica e post analitica, identica per tutti i laboratori. E così, stando a sentire gli addetti ai lavori, le nuove griglie approntate dall'ente regionale dovrebbero essere applicate alle costituenti reti e solo a quelle strutture che, avendo superato il limite minimo delle 200mila prestazioni - determinato dall'accordo Stato Regioni del 2011 - potranno continuare ad operare autonomamente. Non possono e non devono essere assegnate ai singoli laboratori in deficit di prestazioni che, apprestandosi a riconvertire praticamente la loro attività, si troveranno tutte sullo stesso piano qualitativo. Inoltre, trattandosi di fondi pubblici, la Regione dovrebbe disciplinare anche la ripartizione di questi fondi tra le singole strutture all'interno delle reti e questo al fine di evitare che la manovra finisca per determinare un diverso ingiustificato posizionamento di alcune strutture nel panorama produttivo delle analisi di laboratorio sul nostro territorio. Per il dottor Leonardo Per-rone, esperto operatore del settore, una << ineguale attribuzione delle risorse pubbliche determinerebbe una ingiustificata limitazione delle potenzia-htà delle singole strutture e potrebbe essere soggetta a interventi sanzionatori da parte delle Autorità indipendenti, se non direttamente dalla magistratura amministrativa eventualmente adita>>.