Sarà soppresso in Francia il numero chiuso a medicina

Il provvedimento reso necessario dalla diminuzione dei medici

sabato 03 giugno 2017

Italia Oggi (Giovanni Galli)

Più di 22 mila medici che esercitano la professione in Francia si sono laureati all'estero, all'incirca uno su dieci. E continuano a aumentare tanto che oggi sono un quarto dei nuovi iscritti all'Ordine dei medici della Francia. Tutto questo mentre il numero complessivo sta diminuendo, sceso, il primo gennaio, a 196 mila, contro i 198.200 del 2010, secondo i dati del Consiglio nazionale dell'ordine dei medici (Cnom).


In particolare, dal 2010 sono diminuiti del 10% i medici generici, a Parigi del 15,5%. In Francia, la densità media è di 330,7 medici ogni 100 mila abitanti, ma in certe regioni del paese si fa fatica a trovarlne uno.

Questi dati ripropongono la questione del numero chiuso per gli studenti del secondo anno di medicina dopo il concorso molto selettivo del primo anno.

Introdotto nel 1971, periodo pletorico, è sempre più contestato tanto che Emmanuel Macron aveva promesso, durante la campagna elettorale, di volerlo eliminare perchè alla fine, aveva detto, «è inefficace e ingiusto». Il dossier arriverà presto sul tavolo del ministro della salute e del collega all'istruzione.

Negli ultimi quindici anni il numero degli studenti di medicina è passato da 3.500 a più di 8 mila, secondo quanto ha dichiarato a Le Figaro Antoine Oudin, presidente dell'associazione nazionale degli studenti di medicina francesi (Anemf). Se prima gli internati erano uno e due per servizio adesso possono essere da 10 a 20, cosa che rende difficile una vera disciplina.

Risultato: dal momento che tutti i ministri francesi, con il contagocce hanno ampliato il numero dei posti disponibili, mantenendo però il numero chiuso, (Marisol Touraine l'ha fatto ancora l'autunno scorso creando 478 posti aggiuntivi), Emmanuel Macron potrebbe agire in maniera diversa.

Per aumentare i corsi di formazione ci sono diverse strade: uscire da una visione ospedalocentrica dove gli studenti svolgono tutti i loro corsi e coinvolgere anche le cliniche private. Le aule sovraffollate possono essere alleggerite ricorrendo a strumenti informatici.

Ma prima di togliere il numero chiuso, che produrrà i suoi effetti soltanto fra dieci anni, è indispensabile aprire una riflessione di fondo su quello che sarà l'esercizio della medicina nei prossimi anni, ha sostenuto Oudin. In particolare, si dovrà tener presente il fenomeno della femminilizzazione della professione (60% degli studenti sono ragazze), le aspirazioni della nuova generazione che non vuole lavorare sul modello di quella precedente, i progressi tecnologici e le nuove domande in materia di prevenzione.