Farmaci da prescrizione, mercato in crescita del 2,4%

Nelle strutture ospedaliere spesa farmaceutica oltre la media: +4 % nel 2018

sabato 23 marzo 2019

Sole24ore 

Le terapie oncologiche fanno accelerare il mercato complessivo dei farmaci in corsia, che nel 2018 risulta in crescita del 4% a quota 10,8 miliardi, controbilanciando la flessione (-2,3%) nel canale delle farmacie territoriali, dove i consumi di medicinali di fascia A (prodotti essenziali a carico dello Stato) e C (a carico del cittadino) sono scesi a 8,6 miliardi di euro, di cui 6,7 rimborsati dal Ssn. Il risultato complessivo è che il mercato totale del farmaco da prescrizione in Italia (ospedaliero e farmacia) chiude il 2018 in crescita con un fatturato di 21,8 miliardi di euro e segnando un +2,4% rispetto al 2017. Un trend in salita, ma che rallenta rispetto agli anni precedenti. È lo scenario delineato da Iqvia, provider globale di dati in ambito sanitario, tecnologie innovative, consulenza e servizi di ricerca clinica. Per i prodotti ospedalieri i valori sono a prezzo medio ponderato, sulla stima del prezzo reale di acquisto tenendo conto degli sconti; in farmacia i valori sono calcolati al prezzo realizzo industria.
I consumi di farmaci oncologici svettano sia in volumi (+12,7%), sia in valori (+23,1%), ma nella valutazione complessiva dell'esborso Ssn, sottolinea Iqvia, va considerato l'impatto dei costi evitati: «Oggi il comparto dei farmaci oncologici rappresenta circa il 40% del consumo di farmaci in ospedale – sottolinea Sergio Liberatore, ad di Iqvia Italia - ma in questo computo vanno considerati i costi sanitari evitati con l'uso appropriato di questi farmaci salvavita». 
Si alleggerisce invece il peso del piano di eradicazione dell'Epatite C (Hcv), che nel 2016 aveva originato un picco di spesa pari a 2 miliardi. Infatti, si nota un calo sia a volumi (-4,1%) sia a valori (-15,9%) dei farmaci Hcv grazie alla progressiva diminuzione dei pazienti. Nel 2018 il fatturato lordo per i farmaci per l'epatite C si attesta a circa 1,4 miliardi di euro. Ancora in ambito ospedaliero si fa sempre più spazio la distribuzione in nome e per conto (DPC), una modalità di dispensazione di alcuni farmaci acquistati dalla Asl, soprattutto per patologie croniche, da parte delle farmacie, che aumenta a 2,3 miliardi (+13,7%).
Continua invece la flessione in farmacia: il consumo dei farmaci di fascia A e C cala del 2,3% a 8,6 miliardi di euro. Un andamento in discesa spiegato dal fatto che la dispensazione dei farmaci più innovativi - e più costosi - avviene solo attraverso l'ospedale o l'Asl. Non solo. Pesano sempre di più i prodotti equivalenti, che garantiscono un risparmio rispetto ai branded di cui è scaduto il brevetto. Al top della spesa in farmacia i gastroprotettori.
I farmaci no-logo proseguono la corsa. In farmacia gli equivalenti sono ormai considerati intercambiabili rispetto al farmaco originale e pertanto sono un'opzione terapeutica a basso costo. I farmaci equivalenti di classe A e C hanno raggiunto una quota di mercato in farmacia del 26% a volumi. Il ricorso ai prodotti equivalenti continua a essere più alto al nord (31,7% quota mercato a volumi) e al centro (26,4%). Mentre al sud il consumo di prodotti equivalenti resta più basso con una quota a volumi del 19,9%. La spesa aggiuntiva a carico del cittadino per acquistare il prodotto branded è stata di oltre un miliardo di euro nel 2018.